MESAGNE – Blackout a Mesagne, disagi fino a notte fonda e danni alle attività commerciali.
Una giornata da ricordare, quella vissuta dai cittadini di Mesagne ieri (21 luglio) a causa di un lungo blackout che ha interessato la quasi totalità del territorio cittadino. A soffrire maggiormente per l’assenza della corrente elettrica, circa 4mila utenze, che hanno dovuto attendere la mezzanotte e, in alcuni casi, anche la piena nottata per poter nuovamente avere l’elettricità nelle proprie case.
Il sindaco della città di Mesagne, Pompeo Molfetta, ha seguito passo passo le vicende del blackout. “Salvo alcuni sbalzi che si riscontreranno ancora nei prossimi giorni, il problema sembra essere rientrato ed è da considerarsi, da quanto mi dicono i tecnici Enel, di carattere straordinario e diffuso sul piano regionale. Le elevate temperature hanno fatto saltare il sistema in diversi punti del Salento, nel foggiano, nella zona di Andria: situazioni straordinarie per il sovraccarico delle reti. Si è proceduti con la sostituzione dei cavidotti saltati: interventi tampone, cui l’Enel farà seguire altri di tipo strutturale.”
Quello successo a Mesagne sarebbe da considerarsi un evento a effetto domino: saltando un cavidotto interrato che alimentava le cabine, ecco che scattavano anomalie anche in altri segmenti. Questo tipo di effetto si è bloccato solo con i carichi tensivi ridotti in nottata, quando il consumo energetico e la richiesta è ridotta.
Per tutte le attività commerciali che ritengono abbiano subito un danno, il Comune ha dato disposizione alla Polizia Municipale di rispondere a chi ne farà richiesta con un sopralluogo con un ente terzo in modo da valutare, laddove vi sia stato un danno, anche l’entità dello stesso.
I disagi sono stati diversi: dalle utenze domestiche sprovviste, con le alte temperature di qusti giorni, di cibi freschi e condizionatori, sino alle attività commerciali, che in alcuni casi, dopo il black out hanno chiuso i battenti per tutto il pomeriggio.
“Stavamo preparando per la stampa alcuni documenti e locandine – ha dichiarato Dario Castorini, dell’omonimo Centro Stampe, storico in città – quando intorno alle 13.30 è saltata la corrente. È tornata quasi subito, ad intermittenza, per poi mancare completamente. Ad un certo punto, quando abbiamo capito che era un problema diffuso, abbiamo dovuto chiudere. Un giorno di “ferie forzate”, che però hanno di molto rallentato la mole di lavoro previsto in giornata e che dobbiamo recuperare oggi.”
Altri disagi, quelli registrati dai negozi e dalle attività di ristorazione nel centro storico. Tutte le piazze erano al buio, compresa piazza Orsini del Balzo. “Sebbene fosse particolarmente bella e suggestiva anche senza luce – dichiara Laura Malchionna, del Golosoasi – la serata non è andata come speravamo. Avevamo dei clienti seduti in piazza, solo che alle 22.30 circa la corrente è andata via. Da noi erano sedute persone che erano uscite di casa per stare al fresco e con un po’ di luce, che a casa non avevano. Appena seduti, ecco il blackout. Siamo stati un po’ sfortunati.”
Qualcun altro aveva una serata già organizzata e ha fatto i salti mortali per non mandare tutto a monte. “Avevamo fissato un appuntamento musicale – ha dichiarato Valentina Spinosa, del Le Bistrot- e la band stava per cominciare lo spettacolo quando è saltata la corrente. Non ci siamo persi d’animo, abbiamo trovato un gruppo elettrogeno, “salvando” la serata, ma è stato usato solo per la band perché non riusciva a sostenere la corrente del locale. Purtroppo, non abbiamo potuto servire le bevande dallo spillature, perché erano diventate calde.”
Anche alcuni supermercati hanno sofferto, e non poco, per la prolungata assenza di energia elettrica. “Alle 13.30, quando è andata via la corrente – ha dichiarato Ivano Guarini, della catena Simply – avevamo già chiuso. Abbiamo cercato subito dei gruppi elettrogeni per garantire almeno di non far deperire la merce in negozio: con difficoltà, abbiamo trovato un piccolo gruppo per l’attività in via XXV aprile (zona via San Donaci, una delle più colpite), sufficiente a mantenere alcuni frighi. Lo stesso, dopo molto cercare, siamo riusciti a fare per quello in via Alessandro Volta (zona Materdomini). Nonostante questo, abbiamo dovuto buttare della merce perché, una volta interrotta la catena del freddo, non possiamo rischiare di vendere un prodotto guasto. Sto valutando comunque un’azione legale.”
Agnese Poci
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