Bimbo di due anni cade in un tombino e si taglia le labbra, parco Di Giulio peggio di un campo minato

BRINDISI- Bimbo di due anni cade in un tombino e si spacca le labbra, parco Di Giulio a Brindisi peggio di un campo minato.

E’ accaduto questa mattina all’interno del  parco Di Giulio . Un bimbo di due anni, accompagnato dai genitori, correva per i vialetti del parco quando all’improvviso è cascato dentro un tombino scoperchiato. Il piccolo nella caduto si è tagliato entrambe le labbra, è stato subito soccorso e portato in ospedale.

Un fatto inaudito ed inconcepibile se si pensa che un luogo come un parco nasce per essere a misura di chi lo frequenta.

Ed invece basta fare due passi all’interno del Di Giulio per rendersi conto che è peggio di un campo minato, i pericoli sono ovunque. Cataste di mattoni, centraline elettriche aperte, un tombino scoperchiato e chi più ne ha più ne metta.

Se da un lato è vero che spesso l’inciviltà dei cittadini danneggia il bene pubblico, basti vedere gli atti di vandalismo che il parco ha subito da quando è stato aperto, è altrettanto vero che in questi giorni il parco è un cantiere aperto. Il parco, tra l’altro, non è neppure custodito. Al mattino un operatore della Multiservizi passa per aprire ed alla sera ripassa per chiudere. Non c’è personale che possa fare da custode.

Ma al di là della presenza o meno del custode manca la messa in sicurezza, una situazione comune ormai in molti parchi della città.

BrindisiOggi

5 Commenti

  1. Ho un giardino di pertinenza del mio appartamento, dai piani superiori persone disattente,gettano di tutto. Tempo fa, una colonia di topi si è insediata. Ho subito pressanti minacce dagli stessi condomini. Ho chiaramente provveduto, l’avrei fatto comunque.

  2. Sono d’accordo con la sig.a Anna che dice dove era la mamma. Seppure condivido in parte il commento del sig. Giuseppe; ma non possiamo addossare la colpa alla sola amministrazione comunale, che, senza dubbio ha gravi colpe. Una buona parte di questi scempi è colpa di cittadini incivili che mi ricordano tanto il famigerato “Attila”.
    Speriamo che presto questa graminigna brindisina venga estirpata.

  3. Signora Anna forse non ha letto con attenzione. La mamma e il papà – appunto genitori – erano li. Stiamo parlando di un parco, no di un autodromo. Lei appartiene alla categoria di persone che, a difesa inutile e poco sensata dei veri ed unici responsabili, si arrampica su pareti lisce e scivolose pur di non vedere la triste realtà. Come si cerca di colpevolizzare gli utenti per tutti i disservizi. Vedi rifiuti, pulizia stradale, igiene, stato generale pubblico post bombardamento. Ma a Brindisi esiste la tutela del bene pubblico ? Neanche ci fosse il genio guastatori funzionerebbero così i lavori pubblici

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