Bilanci in rosso, ma la Multiservizi affitta il locale del parente dell’assessore

BRINDISI- Bilanci in rosso, debiti da ripianare sulle spalle dei contribuenti, e la Multiservizi a Brindisi affitta un locale privato come sede distaccata dei suoi uffici.  Circa 1500 euro al mese per un locale in Corso Roma civico 90 angolo via Saponea. In questi giorni i brindisini stanno trovando sul parabrezza delle loro auto un volantino con il quale si informa che i permessi di sosta scaduti per i residenti del centro storico hanno ottenuto una proroga sino al 9 febbraio prossimo. E che per il rinnovo bisogna recarsi presso gli uffici della Multiservizi in Corso Roma 90.

La società partecipata del Comune di Brindisi, a totale capitale pubblico, ha affittato un locale da adibire a ufficio distaccato dalla sede principale che si trova in viale Provinciale San Vito. Ma a qualcuno questo affitto non va giù, le critiche provengono proprio da palazzo di città, da qualche consigliere comunale.

Lo stabile che ospita la sede  principale della Multiservizi  è molto grande, fornito di ampio parcheggio per gli utenti. Lo stesso non si può dire del centralissimo neo nato ufficio in Corso Roma, dove gli stalli per parcheggiare sono pochi e a pagamento. La Multiservizi avrà pensato di fare un bene per i cittadini del centro.

Proprio qualche settimana fa, il Consiglio comunale ha dovuto ripianare un debito di 450 mila euro accumulato dalla società partecipata. Per qualcuno questo affitto appare superfluo. Ancor più che l’amministrazione sta attivando un censimento per i propri immobili inutilizzati, e quindi forse uno di questi sarebbe potuto servire alla Multiservizi, senza ulteriori spese. In tempi di crisi bisogna risparmiare, soprattutto se i soldi sono pubblici.

La Multiservizi pare abbia fatto un’indagine di mercato è il locale in Corso Roma è apparso il più adeguato, in termini di qualità e prezzo, e di servizio all’utenza. Il locale è di proprietà di un parente dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Brindisi Pasquale Luperti. E questo a qualcuno dei suoi colleghi di palazzo  di città non è piaciuto.

La domanda. Perché affittare il locale di un privato per erogare un servizio pubblico che sino ad oggi era stata fornito nella sede della società fornita dal Comune?

Lucia Portolano

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