INTERVENTO/Leggevo, alcuni giorni fa’, una esternazione lucida ed analitica di un autorevole esponente del mio partito il quale evidenziava come le elezioni europee appena trascorse hanno determinato peso specifico ed identita’ al Ncd, chiudendone una precisa fase storica, politica ed elettorale.
Conseguenzialmente, un’altra fase si e’ aperta, all’interno della quale diventa necessario e prioritario dare certe ed immediate risposte organizzative e politiche. Il quadro politico nazionale e’ mutato perche’ da un governo di emergenza siamo passati ad un governo di ricostruzione nazionale: ecco perche’ il problema non e’ piu’ la durata del governo, ma come governare e in quale prospettiva politica ed elettorale. Il NCD deve sbandierare i propri successi, deve motivare, nei fatti, di essere primario e determinante nell’azione e nelle politiche di governo, propagandare singoli provvedimenti come frutto del proprio ruolo, senza lasciare a Renzi lo scettro del rinnovamento e del fare: sostanzialmente ha bisogno di smentire la cattiva nomea, di pura matrice forzista, di essere una stampella del PD. Ecco perche’ ritengo necessario, preliminarmente , avviare un dibattito interno immediato, cosi come previsto nella direzione nazionale del 26, individuando una posizione politica chiara e duratura, partendo dal presupposto che non possiamo essere piu’ il dolce ed accomodante alleato del Pd, ne’ tantomeno essere subalterni ad una Forza Italia dei veti e delle offese, dei rituali pestaggi mediatici di traditori.
Fatto questo, individuata la linea politica ed identitaria, diventa conseguenziale avviare un dialogo con tutte quelle forze che credono in un sistema politico diverso, ad un rilancio socio-economico del paese, ad una virtuosa composizione dei moderati.
Ecco perche’ colgo con stupore, misto a soddisfazione, come il Ncd sia oramai positivamente oggetto di discussione della politica locale, la dea da corteggiare, dopo essere stata sbeffeggiata ed ignorata; forse il risultato della puglia, e della provincia di brindisi in particolare, e’ stato a qualcuno indigesto. Ne’ tantomeno alcuni vecchi e nuovi onorevoli rappresentanti berlusconiani possono indicarci vie maestre, condizioni o veti, tra l’altro in nome e per conto di un percorso regionale non solo in fase embrionale, ma sul cui esito definitivo sara’ determinante il nostro contributo fattivo e qualificato quali dirigenti brindisini del Ncd.
Stare insieme, infatti, non e’ una necessita’ imposta dal destino, ma una libera scelta che deve scaturire da valori ben precisi, da programmi certi, virtuosi e concordati, e senza prevaricazioni.
Pertanto, ritengo che nella politica, come nella vita, le scelte vanno ponderate, fatte con convinzione, ma soprattutto collegialmente: quella unita’ dei moderati, che qualcuno oggi propaganda piu’ per necessita’ che per convinzione, quale segno di frustrazione verso sconfitte elettorali amare ed indigeste, ci vedra’ come NCD sicuramente e convintamente protagonisti.
Mimmo De Michele, componente assemblea nazionale Ncd
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