Il Barocco Festival approda a Brindisi, nella Corte di Palazzo Montenegro

BRINDISI – Dopo l’inaugurazione a San Vito dei Normanni, il Barocco Festival approda a Brindisi, nella Corte di Palazzo Montenegro, domenica 26 agosto. La residenza del Prefetto diventa scenario, alle 21, di arie, cori e concerti del teatro d’opera settecentesco. ‘La vita? Un teatro!’, questo il titolo dello spettacolo, ritrova il M.O Cosimo Prontera alla direzione al cembalo al fianco del Gesualdo da Venosa Choir, con il soprano volterrano Patrizia Cigna e il controtenore fiorentino Antonio Giovannini. Conduce la serata il giornalista Raffaele Romano. Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti (347 0604118).

Da sx Antonio Giovannini, Patrizia Cigna e Cosimo Prontera

Un programma speciale affidato alle particolari e adeguate voci dei due cantanti: orecchio di riguardo andrà a quella del controtenore Antonio Giovannini che con una tecnica di emissione ricercata rievocherà le suggestive pagine un tempo dominio dei “castrati”. Il titolo del concerto, che si presenta con una domanda e una risposta, è già intrigante: «La Vita? Un teatro!». Il programma musicale, scelto dal direttore dell’ensemble Cosimo Prontera, un sicuro riferimento per questo repertorio, toccherà le diverse emozioni e le disparate “avventure” che il vivere quotidiano ci offre: amori (sacri e profani), tradimenti, gelosie, rinunce, gioie, dolori, insomma tutti quei moti che l’anima attraversa e che i compositori del periodo barocco trasformarono in poesia. Gli autori in elenco saranno: Antonio Lucio Vivaldi, Domenico Araja, Georg Friedrich Händel, Claudio Monteverdi, Riccardo Broschi, quest’ultimo fratello di quel Carlo Maria Broschi che passò alla storia come Farinelli.

Con il melodramma una forma letteraria italiana si riappropria di una dimensione europea che la nostra cultura, la sua funzione di modello, aveva perso dopo il Cinquecento: in Italia i principali centri di produzione e rappresentazione del melodramma sono Napoli e Venezia, mentre in Europa il ruolo è svolto da Vienna e Parigi. Alcuni scrittori noti del tempo sono anche librettisti, si pensi a Goldoni, e le musiche di queste opere sono scritte da compositori di grande prestigio. Tra i primi hanno un ruolo di rilievo soprattutto Apostolo Zeno e Pietro Metastasio, riformatori dell’opera seria, che si avvicendano nel ruolo di poeta ufficiale presso la corte viennese dal 1718 al 1782. Zeno, in particolare, introduce nel melodramma le unità di tempo e di azione ed elimina le parti comiche – a suo dire disdicevoli – a vantaggio di soggetti seri e impegnati sotto il profilo morale, che trae in prevalenza dalla storia antica e sacra.

Bandite dal melodramma, le scene comiche, comunque gradite al pubblico, trovano “asilo” in tre forme molto particolari: l’opera buffa, l’intermezzo e l’opéra-comique. L’opera buffa nasce a Napoli all’inizio del Settecento. Qui i personaggi sono reali, concreti, protagonisti di vicende assai più vicine alla vita quotidiana. L’opera buffa nasce in dialetto e solo dopo viene prodotta in italiano. L’Intermezzo era invece una breve rappresentazione, di solito comica, inserita tra un atto e un altro di un’opera seria per occuparne l’intervallo. Il protagonista di solito era un soprano o un basso buffo, tratteggiati secondo i criteri della commedia dell’arte o del teatro comico italiano e francese dell’epoca.

Quest’anno il «Barocco Festival» si correda di una interessantissima iniziativa: il tour guidato nei luoghi della vita di Leonardo Leo a San Vito dei Normanni, un percorso bio-topografico della durata di mezzora, in programma ogni giorno, dal 24 agosto al 7 settembre. La partecipazione è gratuita.

BrindisiOggi

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*