BRINDISI – Non sono tardati ad arrivare gli interventi dei politici locali sulla vicenda dei quattro minori lasciati da soli in strada, la notte tra il 14 e 15 agosto. Elisa Mariano, onorevole democratica di San Pietro Vernotico, e Toni Matarrelli, deputato di Sinistra Ecologia e Libertà di Mesagne, hanno affidato ai loro profili Facebook le prime reazioni dopo la pubblicazione della storia dei 4 piccoli migranti in fuga da Brindisi verso il nord e accuditi, per oltre due ore, dal personale del 118, prima di essere lasciati di nuovo soli, per decisioni indipendenti dalla volontà degli operatori intervenuti, su un marciapiede di via Togliatti.
«Non può e non deve accadere – scrive l’onorevole Mariano sul social – Una volta messo piede in Italia i bambini devono essere protetti, curati e al sicuro. Per questo è importante verificare la segnalazione contenuta in questo articolo. Sentirò quanto prima il prefetto, Nicola Prete, che avevo già sentito nelle scorse ore per accertarmi che le operazioni di sbarco e accoglienza stessero procedendo bene, e insieme a lui cercherò di capire quanto è accaduto». Anche Matarrelli annuncia l’intenzione di chiedere lumi all’inquilino di piazza Santa Teresa.
«Sconcertante la notizia segnalata dalla testata BrindisiOggi – afferma il deputato – Lunedì stesso chiederò un incontro urgente con il prefetto di Brindisi per domandare spiegazioni sull’accaduto e sollecitare adeguate misure. Noi siamo e intendiamo restare un Paese civile, che coltiva cioè i valori della solidarietà e dell’accoglienza». Dalla Prefettura, intanto, starebbero verificando se dalle strutture protette presenti nel territorio manchino all’appello dei bambini: la provenienza dei 4 ragazzini di via Togliatti, infatti, non è ancora chiara.
Potrebbero fare parte del gruppo di 750 siriani soccorsi a largo delle coste egiziane dalla fregata Scirocco della Marina Militare e sbarcati il 13 agosto a Brindisi. Non è detto, però, che questa sia l’unica possibilità anche perché chi è entrato in contatto col gruppetto di minori ha avuto non poche difficoltà di comunicazione: i bambini non parlavano né l’italiano né l’inglese, rendendo difficile anche porgli le domande.
Tramite le eventuali verifiche degli organi preposti, comunque, si dovrebbe riuscire a risalire alla provenienza dei piccoli. In generale, quando dei minori arrivano in una città, il giudice per i minorenni li affida al sindaco che provvede a sistemarli nelle strutture protette idonee alla loro accoglienza. In questo caso, bisogna capire se i 4 siano mai giunti in una di queste case famiglia o siano arrivati nel nostro Paese in altri modi, diversi da quelli che riempiono le colonne di cronaca dei giornali in questi giorni.
Il fatto, comunque, rimane in tutta la sua gravità: non si può lasciare che 4 bambini, chiunque essi siano e da qualsiasi angolo del mondo provengano, passino la notte fuori, in strada, su un marciapiede, non potendo far nulla di più se non stringersi forti l’uno all’altro e aspettando che spunti presto il sole.
Maurizio Distante
Capisco lo sgomento e comprendo l’intervento immediato dei vari onorevoli, sulla vicenda, però mi chiedo, interrogare ed esigere spiegazioni, sull’accaduto, alle varie autorità locali, il giorno dopo, a che serve? Il problema resta ed è grave, nessuno si preoccupa di sapere che fine abbiano fatto quei bimbi….assurdo!
Giusto chiedere lumi al prefetto mi chiedo come mai i parlamentari in questione non chiedono lumi al loro governo per gli sbarchi continui sul nostro porto e sul progetto mare nostri m che ci sta caricando di seri problemi di accoglienza e sanitari