Baci e carezze intime, il racconto dei chirichetti ma se parla Don Giampiero: “Più di 10 si devono togliere il colletto da prete”

BRINDISI- Don Giampiero arrestato per quei baci e quelle carezze intime date con insistenza a due ragazzini di 13 anni.  Sono stati i loro racconti ad indurre il gip Tea Verderosa  a formulare l’accusa di violenza sessuale aggravata dall’abuso di autorità.

I  due ragazzini servivano messa nella chiesa di Santa Lucia e quando tutto è iniziato non avevano neanche 14 anni. Nel primo caso denunciato il ragazzino avrebbe subito atti sessuali per cinque anni sino al 2012. L’altro più recente racconta delle attenzioni di Don Giampiero Peschiutti per 4 anni sino ad ottobre scorso. Atti sessuali, si legge nell’ordinanza del gip del tribunale di Brindisi Tea Verderosa, che venivano perpetrati prima e dopo la messa.  “atti sessuali consistiti nel dare al ragazzo baci sulle guance, nel farsi baciare dal ragazzo sulle guance, nell’abbracciarlo dopo averlo tirato a sé con forza, nel dargli la mano incrociando le sue dita con quelle della mano del ragazzo, nell’accarezzargli le cosce e le braccia, nell’infilare la sua mano – nella prima delle due occasioni nel mentre il ragazzo era seduto innanzi a lui e si stava confessando e nella seconda nel mentre il ragazzo si accingeva a prelevare dal luogo in cui erano riposti, il calice ed i paramenti sacri – al di sotto dei pantaloni e delle mutande del ragazzo e nel toccargli e palpeggiargli il sedere ed, infine, consistiti nel prendere il capezzolo sinistro del ragazzo e nello stringerlo al punto da provocargli un forte dolore”.

Le pratiche raccontate dal secondo ragazzo erano sempre le stesse. Due giovani della parrocchia della chiesa Santa Lucia. Uno di questi qualche mese fa aveva raccontato tutto alla sua professoressa  e anche ai compagni di classe subito dopo che era andata in onda la trasmissione le Iene.

Le indagini dei Carabinieri di Brindisi partono dopo la visita del giornalista Giulio Golia della Iene  dal parroco. Era stato proprio Don Giampiero a chiamare i militari dicendo che qualcuno con una telecamera si era introdotto nella chiesa.

Poi Golia racconta ai carabinieri di aver ricevuto una mail da Brindisi dove si denunciava l’atteggiamento del prete. Su facebook appaiono dei commenti di alcuni ragazzi.  Sono tre, una volta sentiti questi raccontano di molestie sessuali già nel 2002. I genitori di due dei giovani erano andati anche a  parlare con il vescovo di allora. Il quale avrebbe invitato le vittime a non denunciare la vicenda e a non parlarne con nessuno.

Insomma i casi diventano cinque.

In particolare  uno di loro, oggi 28enne , racconta che quando aveva 10 – 15 anni, era stato spesso accarezzato in modo morboso sulle cosce fino a sfiorare i genitali, durante il Sacramento della Confessione od in sacrestia, da Don Giampiero Peschiulli, il quale tendeva, durante l’atto, a rassicurare il ragazzo con frasi del tipo  “devi stare tranquillo, sei in buone mani”.

Una delle vittima ai carabinieri ha riferito: “costringeva tutti i ragazzini maschi a prendere dei baci sulle guance e degli abbracci. Soprattutto alla  fine della mesa.. Convocava tutti i ragazzi, comprese le femmine, cui dava baci sulla guancia frettolosi, mentre i maschi li tratteneva una volta andate via le ragazzine e ci abbracciava tutti in continuazione, ci dava baci sulle guance e ci prendeva a turno per mano… Mi dava talmente fastidio tutto ciò … La cosa per me era disgustosa, schifosa e mi fa star  male ancora oggi. Provo una vergogna profonda ed un senso di ferimento molto vivo. Mi vergognavo ad ammetter verbalmente una cosa del genere.

Tra i racconti più forti c’è quello di uno dei due chirichetti durante la confessione (anno 2012): Don Giampiero Peschiulli allungò una mano sul mio sedere, sotto gli abiti e dentro le mie mutande, infilando le dita a contatto con la pelle del mio deretano, inserendo così la mano a fondo nella spaccatura dei miei glutei. Questa cosa è durata molto, circa quindici secondi”.

Questo ragazzo nel 2013 lascia la parrocchia. La sua vita cambia, a scuola non aveva più lo stesso rendimento, cali di umore. I genitori raccontano al pm di aver notato cambiamenti profondi nel loro figliolo proprio nel periodo in cui si erano rivelate più invasive e morbose le attenzioni sessuali del Peschiulli.

Ad avvalorare la testi dell’accusa i documenti rinvenuti  sul  computer portatile in uso al prete, in particolare sono state rilevate numerosissime immagini, raffiguranti rapporti sessuali gay anche tra ragazzi dall’evidente minore età, frutto di collegamenti a siti internet e salvati automaticamente dal sistema operativo in file temporanei.

E poi intercettazioni telefoniche nelle quali Peschiulli prende appuntamento con un “giovane” per trascorrere un’oretta al costo di 100 euro.

Il materiale d’indagine è tanto, le intercettazioni in molti casi non lasciano dubbi sul senso delle parole. Ad un certo punto Peschiulli  commentando  il racconto di uno dei ragazzi fatto ai carabinieri dice: “peggio per te se l’ho fatto … perché ti stavi?”

Il suo interlocutore sembra appoggiarlo e gli risponde: “ma gli è piaciuto pure a lui allora!” e poi aggiunge: “no tu devi sempre dire. .. se apro la bocca 10 … più di qualcuno si deve spogliare … che è diverso ..”.

Di seguito si fanno allusioni ad altre parrocchie e ad alcuni  trasferimenti avvenuti non a caso, parroci spostati, sempre secondo le allusioni rilevate nelle intercettazioni riportate nell’ordinanza, al fine di  coprire altre magagne.

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. Se ci sono altre preti in odor di pedofilia è giusto che la magistratura si dia da fare e prenda posizione, poichè sono assolutamente convinto che il Vescovo se fosse effettivamente a conoscenza difficilmente allontanerebbe questi schifosi che si nascondono con l’abito talare, non rischierebbe ulteriori scandali.
    Con quello che è successo, penso, che a qualsiasi genitore con figli che frequentano il catechismo debbano porre attenzione ad eventuali atteggiamenti strani dei propri figli e denunciare subito questi episodi.

    • Il dramma è che nell’ambiente tutti sanno, sia parroci che laici. Tutti conoscono chi sono i preti che hanno tendenze non ortodosse. Ciò non significa che siano deviati e “malati” come il prete arrestato. Un conto è avere tendenze contra naturam – anche se ciò solo dovrebbe fare pensare sulla condizione della propria vocazione – altro, invece, è commettere veri e propri reati ripugnanti.
      Inammissibile il comportamento della curia. Il Papa dovrebbe intervenire e mandare i vescovi responsabili in pensione anticipata, a scontare i loro peccati di omertà in qualche convento sperduto sui monti. Il danno che subisci la chiesa per colpa della negligenza dei suoi presuli è incommensurabile.

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