BRINDISI- Il Pd provinciale lascia carta bianca al sindaco. “E’ lui che deve decidere sui suoi assessori- afferma Maurizio Bruno, segretario provinciale del partito democratico- è Consales che deve stabilire chi ha lavorato e chi no, solo dopo le sue valutazioni potranno intervenire i partiti. E anche in questo caso, sono competenti i dirigenti del capoluogo e il gruppo consiliare”. Bruno non intende intervenire sulle vicende della giunta brindisina e sulla richiesta di azzeramento avanzata dai centristi e da “Brindisi di tutti, d’altronde il segretario provinciale resta della sua opinione originaria: il primo cittadino si sarebbe dovuto dimettere dopo il terzo avviso di garanzia. Bruno resta fuori dalle vicende brindisine.
Consales ha ribadito alla conferenza stampa di fine anno che non vuole azzerare il suo esecutivo, per ora ha azzerato solo le deleghe. Poi ha spedito la patata bollente alle forze politiche: “Ciascuno mi faccia una proposta- aveva detto il sindaco- poi la valuterò”. Insomma la palla passa da una parte all’altra, e nessuno vuole tenerla per troppo tempo in mano.
“Brindisi di tutti” che conta in consiglio due consiglieri ma non ha nessuno assessore continua a sostenere la richiesta di azzeramento dei nomi, per ripartire con una nuova squadra di governo. Lo stesso avevano chiesto i centristi del Ncd che però in giunta hanno due assessori, il vice sindaco Enzo Ecclesie e l’assessore Raffaele Iaia. E qualche particolare problema ci sarebbe proprio con il vice sindaco che vorrebbe restare nell’esecutivo. Api da parte sua ha difficoltà a dire a Giuseppe Miglietta di lasciare il suo incarico, grazie a lui Francesco Cannalire è entrato in consiglio. In silenzio sino a questo momento è rimasto Carmelo Palazzo. Il partito democratico del capoluogo diviso al suo interno, attraverso il segretario cittadino fa sapere che bisogna lasciare in giunta chi ha lavorato”. Il pd ha il problema Lino Luperti, attuale assessore, consigliere più suffragato alle precedenti amministrative. Con i suoi mille voti, il partito di Renzi ha difficoltà a spiegargli che deve lasciare per un po’ la vita politica-amministrativa.
Si attende il vertice di maggioranza convocato dal sindaco per il 4 gennaio prossimo, dove saranno stabilite le linee da seguire. Dopo un anno la maggioranza di centrosinistra si trova punto e a capo. A gennaio scorso, dopo sette mesi dalle elezioni, la prima crisi, con la richiesta da parte di alcuni consiglieri di centro di deleghe speciali, ma la delega Consales la concesse solo a Francesco Renna (Brindisi di tutti) con qualche piccolo cambio in giunta con il quale riuscì ad accontentare un trepidante Carmelo Palazzo. Nel frattempo qualcuno si inventò le pre giunte, dicendo di aver così risolto la crisi e il divario tra giunta e consiglieri comunali. Con le pre giunte e incontri mensili si sarebbe dovuta rilanciare l’azione amministrativa. Poi queste si persero strada facendo, trascorsa l’estate e le vacanze, in autunno è tornata la crisi, mentre aumentavano le inchieste giudiziarie nei confronti di sindaco e assessori, all’attenzione della Procura anche altri atti amministrativi del Comune. A dicembre la crisi si è acuita, il leader dei centristi Ferrarese ha lanciato l’ultimatum: azzeramento o tutti a casa. Arrivati a gennaio 2014 le cose stanno esattamente come a gennaio 2013, e si usano ancora le stesse frasi: come quella di voler rilanciare l’azione amministrativa.
Lucia Portolano
“Arrivati a gennaio 2014 le cose stanno esattamente come a gennaio 2013, e si usano ancora le stesse frasi: come quella di voler rilanciare l’azione amministrativa.”
Ottima sintesi.
Come a dire: un anno PERSO.