Aziende vanno via da Confindustria, la replica di Lippolis: “E’ fisiologico nella vita di un’associazione, nessuna catastrofe”

BRINDISI – Per Confindustria Brindisi è fisiologico che quattro storiche aziende vadano via. Replica Confindustria Brindisi, attraverso il suo commissario Gabriele Lippolis, dopo l’abbandono di quattro aziende, che dopo 30 anni hanno deciso di non rinnovare la loro iscrizione.

“L’uscita da Confindustria Brindisi di 4 aziende (con un totale di circa 250 dipendenti) – per quanto spiacevole, ma rientrante nelle fisiologiche dinamiche della vita di un’organizzazione datoriale – non meriterebbe toni così catastrofici e di delirante egocentrismo – afferma Gabriele Lippolis-  se non ci fosse un’evidente strategia denigratoria, con tentativo di delegittimazione (che sarà oggetto di valutazione nelle sedi opportune, con particolare riferimento al pretestuoso rilievo di “tradimento dei valori confederali”) della nostra Associazione. A tal proposito, val la pena evidenziare che le suddette aziende, nonostante l’anzianità associativa, hanno dimostrato una disarmante ed inadeguata conoscenza  della normativa del sistema confindustriale. Quanto sopra è dimostrato dai seguenti dati: da maggio 2020 a tutt’oggi hanno aderito a Confindustria Brindisi n. 15 imprese per un totale di circa n. 500 dipendenti. Inoltre, sono pervenute altre n. 6 domande di adesione, rispetto alle quali è in corso l’iter statutario per l’approvazione; la situazione patrimoniale e finanziaria di Confindustria Brindisi è solida e non desta alcuna preoccupazione; circa la rappresentatività, la nostra Associazione annovera oltre 350 aziende (piccole, medie e grandi), operanti nell’intero territorio provinciale, per un totale di più di 10 mila addetti e con un valore aggiunto complessivo delle rispettive produzioni stimato in 3,5 miliardi di euro. I numeri ci danno ragione! Confindustria Brindisi, nel pieno rispetto delle regole confederali, continuerà a tutelare gli interessi legittimi di tutti gli associati, prescindendo dalla reazione isterica di chi probabilmente non ha visto realizzati obiettivi ed ambizioni personali. Va, altresì, evidenziato che la nostra Associazione per la qualità dei servizi offerti alle imprese (anche nella fase più critica del lockdown) è considerata tra la più efficienti e qualificate del Mezzogiorno, anche per unanime giudizio di imprenditori associati a diverse territoriali. La strategia associativa prevede l’impegno su temi rilevanti per il territorio, quali: la transizione energetica e la conseguente necessità di progetti, tali da ottimizzare le prevedibili risorse del Recovery Fund; il potenziamento delle infrastrutture del territorio, con riferimento soprattutto al porto, con nuove prospettive di mercato e di attività delle imprese portuali; una particolare attenzione allo sviluppo dell’industria del turismo, con l’attivazione anche di un distretto turistico provinciale. Altri temi sui quali continuerà l’azione associativa riguardano la lotta alle lentezze burocratiche, nuovi strumenti finanziari per le PMI e la formazione professionale. Di rilevanza strategica anche il recente protocollo d’intesa con l’Università del Salento, che mette – gratuitamente – a disposizione delle nostre piccole e medie imprese servizi di trasferimento tecnologico, digitalizzazione e industria 4.0, smart working e riorganizzazione aziendale”.

 

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