CEGLIE MESSAPICA – Avrebbero favorito in concorso la latitanza di un esponente della Sacra corona unita brindisina, Gennaro Solito, condannato a pena definitiva di 14 anni di reclusione: 4 persone sono finite in manette e si tratta di Nicola Barletta di 36anni, Francesco Barletta 46enne, Roberto Valente di 56. Il quarto risulta irreperibile. Mentre una quinta persona A.B. (queste le sue iniziali) è stato deferito in stato di libertà per lo stesso reato.
Dalle prime luci dell’alba i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, guidato dal colonnello Alessandro Colella, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, nei confronti di 4 indagati. I quattro soggetti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver aiutato in concorso Solito durante la sua latitanza. Il latitante fu arrestato a gennaio 2014 in Germania.
In particolare Nicola e Francesco Barletta e il 33enne denunciato – secondo gli investigatori – provvedevano a mantenere i contatti tra Gennaro Solito e i familiari allo scopo di eludere le attività di ricerca e di intercettazione svolte dai carabinieri nei confronti del latitante e lo informavano delle ricerche e degli accertamenti che i carabinieri stavano svolgendo per la sua cattura.
Roberto Valente, invece, – stando alle indagini effettuate dai militari dell’’Arma – anche a mezzo di una falsa denuncia di smarrimento, forniva al latitante tre suoi documenti di identità da lui utilizzati per sottrarsi alle ricerche.
L’autorità Giudiziaria ha anche contestato agli indagati l’aggravante del c.d. metodo mafioso, cioè aver commesso il delitto allo scopo di favorire e agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso nota con la denominazione di Sacra Corona Unita, favorendo la latitanza di uno dei suoi esponenti di vertice, referente per la città di Ceglie Messapica.
Nicola Barletta, Francesco Barletta e Roberto Valente, al termine delle formalità di rito, sono stati associati presso la casa circondariale di Lecce.
BrindisiOggi
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