LECCE- Avrebbe favorito la latitanza del boss Sergio Notaro accogliendolo nella sua abitazione di Cellino San Marco, finisce in manette Giuliano Fabio Marra, 45anni di San Pietro Vernotico.
L’ordinanza di custodia cautelare (arresti domiciliari) è stata notificata dai militari del Nucleo Investigativo di Lecce, unitamente a quelli della Stazione carabinieri di San Pietro Vernotico su disposizione del gip del Tribunale di Lecce Carlo Cazzella. Sul provvedimento , che fa luce su quel periodo e sui soggetti che consentirono e favorirono il periodo di latitanza di Notaro, Marra è accusato di favoreggiamento personale aggravata dall’ipotesi dell’art. 7 della L.152/1991, ovvero al fine di agevolare l’associazione mafiosa, da questi perpetrato nel periodo della latitanza di Sergio Notaro.
Quest’ultimo , come si ricorderà, colpito da una prima ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso 11 novembre 2014, riuscì a sfuggire alla cattura, alla quale venne poi data esecuzione il primo dicembre 2014, un mese dopo.
Marra, come si legge dalla misura del gip Cazzella: “… non appare revocabile in dubbio la sussistenza di prove granitiche di responsabilità a carico di Marra Fabio per il reato di favoreggiamento personale…..”
Secondo l’accusa Marra avrebbe messo a disposizione un’abitazione della sua famiglia a Cellino San Marco, per la latitanza di Notaro e, si sarebbe adoperato per sviare gli eventuali controlli dei carabinieri, muovendosi a bordo di una Lancia Lybra, utilizzata per convenire ad incontri con altri soggetti, in particolare Vincenzo Stippelli e Gianluca Tamborrini, entrambi di Squinzano, indagati anch’essi in concorso e già colpiti da altri provvedimenti.
Dopo la notifica del provvedimento il Marra è stato trasferito presso la sua abitazione in San Pietro Vernotico in regime di arresti domiciliari.
BrindisiOggi
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