BRINDISI- Una serie di comportamenti che avrebbero favorito la ditta Nubile nella gestione dell’ impianto di biostabilizzazione alla zona industriale, sei rate per circa 30mila euro pagate in contanti per estinguere una parte del debito di 300mila euro che il sindaco aveva nei confronti di Equitalia pagate in due o tre occasioni direttamente dal capo dell’ufficio amministrativo della Nubile. Intorno a tutto questo gira l’inchiesta, coordinata dai pm Savina Toscani e Giuseppe De Nozza condotta dagli agenti della Digos di Brindisi, che ha portato questa mattina all’arrestato del sindaco di Brindisi Mimmo Consales (Brindisi), all’amministratore di fatto della Nubile Luca Screti (San Pietro Vernotico) e al capo dell’ufficio amministrativo della stessa azienda Massimo Vergara (Lecce). Indagato un altro dipendente della Nubile per il quale il gip non ha convalidato l’arresto. Per quattro contestata la corruzione in concorso, per due frode in pubblica fornitura e truffa aggravata in danno di un ente pubblico.
Brindisi si risveglia con una nuova brutta pagina di politica amministrativa da raccontare.
Il tutto legato alla vicenda delle gestione dell’impianto di biostabilizzazione in contrada Pandi per il quale Consales è accusato di aver messo in atto comportamenti tali da favorire la Nubile, ovviamente per gli inquirenti lo avrebbe fatto in cambio di quelle sei rate pagate per un totale di 30 mila euro per il debito di Equitalia. Tutto parte da questa inchiesta, dalla modalità anomala del pagamento in contante delle rate di circa 6mila euro l’una. Pagamento sospeso da novembre 2013 dopo la prima perquisizione della Digos da Consales. Soldi in contanti, per i quali esiste già un processo, versati sui conti dei dipendenti di Equitalia (ignari della situazione) che poi avrebbero pagato il debito con assegni circolati (così come richiede la legge anti riciclaggio). Soldi che almeno in tre casi avrebbe portato direttamente negli uffici di Equitalia lo stesso Vergara.
Ma quali atti avrebbero favorito la società di Screti?
Secondo l’impianto accusatorio il primo sarebbe già da rilevare all’inizio del mandato Consales quando tra i suoi primi provvedimenti ci fu quello di sbloccare l’assegnazione dell’appalto a Nubile, sino a quel momento bloccato per la segnalazione dell’Antimafia sula ditta Dineco (ritenuto in odor di mafia) che aveva dato le garanzie a Nubile. Allora commissario prefettizio di Brindisi fermo il tutto. Arrivato il sindaco sblocca la situazione e assegna l’appalto.
Ma l’impianto era obsoleto a flusso separato, non poteva funzionare così come previsto dalla nuova norma ed allora Consales emette un’ordinanza contingibile e urgente con la quale autorizza l’utilizzo dell’impianto. Secondo la Procura non vi era nessuna necessità d’urgenza almeno nei casi previsti dalla legge per la tutela dei cittadini. No solo, a questo si aggiungerebbero altre irregolarità nella gestione dell’impianto dove erano stati realizzati dei trituratori non autorizzati che aumentavano il rifiuto in discarica, mentre le ecoballe di cdr non venivano smaltite ma lasciate sul piazzale. Ovviamente più rifiuti si portavano in discarica (discarica gestita dalla stessa Nubile) più era il guadagno per l’azienda. Secondo il tecnico della Procura solo nel 2014 Nubile avrebbe avuto un maggiore guadagno di 3milioni 2mila euro, per un danno ai Comuni di 500mila euro pagati dai cittadini. Brindisi è risultata negli ultimi giorni la città con la tariffa più alta di Tari.
Poi ci sarebbe un altro punto: quel progetto di revamping dell’impianto presentato alla Regione per l’Aia a firma del Comune, trovato nel computer della Nubile. Con l’ipotesi che potesse essere stato redatto dalla stessa società.
A chiudere i sospetti degli inquirenti anche le 50mila euro pagate dal Comune di Brindisi a dicembre scorso per gli stipendi dei lavoratori ex Nubile. Soldi che secondo l’accusa il Comune non avrebbe dovuto dare essendo stato rescisso il contratto con la società. l’Oga era stata commissariata da Michele Emiliano che aveva immediatamente chiesto la rescissione per inadempienze con Nubile.
Nell’inchiesta non ci sono intercettazioni telefoniche, ma incastrati tra tabulati e incontri privati in solitudine tra Consales e Screti. Il passaggio dei soldi non risulta in nessun conto corrente, né prelevato dai conti della Nubile né passato su quelli del sindaco. Soldi che il procuratore Marco Dinapoli ha definito completamente a nero. D’altronde il pagamento di 6mila euro delle rate non era giustificabile dai conti in banca di Consales dove non risultavano prelievi, né incassi di questo tipo.
L’indagine comunque continua e nel registro degli indagati ci sarebbero altri nomi, non si esclude altri politici e amministratori. Ma su questo c’è il massimo riserbo.
Lucia Portolano
E sempre cosi qui ,l unico a pagare e il cittadino ,stile politici di lettame no pagano mai o troppo poco,perche no li condiscono tutti i beni a stile poli criminali come pagamento del reato?sarà sempre cosi se no fanno una legge di confisca e carcere x questi poli criminali ,come fanno alle mafie
C’è tanta storia .avevamo un sindaco X me unico. GIOVANNI ANTONINO X ME, tutto quello che ancora oggi si fa lo si deve a lui .
Dallo scandalo degli Hercules d’oro alla oscura vicenda del tabacco messicano, la vita della democrazia politica italiana si presenta costellata da episodi di depravazione e di corruzione che hanno coperto l’Italia di vergogna ed hanno fatto regredire il popolo italiano sull’ultimo gradino nella scala della consideazione mondiale.
I vecchi marpioni non cederanno mai il posto a giovani forse difficilmente manovrabili. Dubbi possono essercene sempre se si guarda in un’unica direzione. La mia personale deduzione é forse troppo distruttiva e non mi sento di esporla, invito ad una visione logica. Consideriamo la cittá e la popolazione dal 1970 in poi, la vera capacitá economica le attivitá principali di guadagno; trasformazioni ed adattamenti avvenuti nel tempo. Questa é la mentalitá economica del brindisino medio, questi sono i politici brindisini.
No scusate,ma davvero pensate possibile che uno usi i soldi della tangente, e mandi il suo commercialista a pagare in contanti un debito di equitalia? se cosi fosse sarebbero da manicomio e non da carcere… Scusate la franchezza ma qualche dubbio su sta storia mi sorge….
Marco, è doro lo sò, ma allontana da te tutti i dubbi e guarda in faccia la realtà.
Tu non hai idea di cosa sia capace l’arroganza di un uomo. E consales è l’esempio lampante di ciò.
Ricordo che, qualche anno fa, una carissima amica nonchè collega del dott. Consales, sollecitata dal solito “amico” di Torchiarolo, ebbe molto da ridire sulla gestione dei rifiuti in quel di Torchiarolo.
Non è un giudizio. E’ una semplice riflessione di come va il mondo.
Aprite gli occhi!
Se le accuse dovessero essere confermate, siamo in un pozzo senza fondo! In un buco nero. Nessuna possibilità di risalire e di uscirne. E poi parlano di antipolitica. Ma chi la sta creando? L’antipolitica sono loro! Con i loro comportamenti.
Senza voler entrare nel merito della vicenda giudiziaria che ha portato agli arresti il sindaco Consales, insieme all’imprenditore Screti e al commercialista Vergara. Un fatto è certo: fare il sindaco a Brindisi è un affare estremamente complicato e rischioso, se è vero, come è vero, che negli ultimi quaranta anni sono stati più numerosi i commissari prefettizi degli eletti dai cittadini. Alcuni di questi sono finiti in carcere, altri sono stati solo imputati, non si contano poi gli assessori e i consiglieri comunali finiti nelle maglie di procedimenti giudiziari. C’è da chiedersi, pertanto, se non esistano a Brindisi persone capaci e oneste, pronte a candidarsi e assumere, se elette, responsabilità di gestione e corretta amministrazione della nostra città ( che avrebbe ben altre potenzialità per apparire con maggiore frequenza sulle prime pagine dei giornali ). Evidentemente il peso di questa scelta e i rischi percepiti sono esorbitanti rispetto alle loro personali disponibilità. Così, mentre nell’arena politica si sviluppano e finiscono spesso drammaticamente i giochi di potere, i benpensanti rimangono sugli spalti, disinteressati, ma pronti a porre il pollice verso per chi sbaglia e soccombe. Solo dei giovani: competenti, onesti, sufficientemente velleitari, potrebbero essere pionieri di un radicale “processo di cambiamento” nella gestione, amministrazione e cultura di questa città.
I BRINDISINIO PAGANO LA TASSA SUI RIFIUTI PIU’ ALTA DI MOLTE ALTRE CITTA’ RICEVENDO UN SERVIZIO AL LIMITE DELLA SUFFICENZA.MI DOMANDO SE PER MONDEZZA SI INTENDE SOLO QUELLA CHE PRODUCONO LE FAMIGLIE………….
Spero allora che i brindisini siano rimborsati per quel eccesso versato per il pagamento della t.a.r.s.u, visto che in questo nostro grande Paese non si fa altro che parlare. Sono gli onesti cittadini che reggono ancora le sorti di questi comuni.