LATIANO – Il medico legale, Antonio Carusi, che ha effettuato l’autopsia sul corpo di Cosimo Mastrogiovanni, il 63enne trovato morto carbonizzato giovedì scorso in casa sua, non ha potuto accertare la causa che ha determinato la morte del pensionato. E’ stato prelevato del sangue per stabilire se l’uomo abbia respirato o meno del fumo prima di morire. Inoltre, non è stato nemmeno possibile accertare se l’uomo avesse ricevuto dei colpi violenti prima della sua morte, nè stabilire con esattezza l’ora del decesso a causa delle condizioni in cui era la salma. I risultati di laboratorio saranno pronti non prima di 30 giorni. Si è proceduto anche a fare un prelievo da uno dei due fratelli della vittima per eseguire il controllo del dna.
Resta ancora avvolta nel mistero la morte di Cosimo Mastrogiovanni, il pensionato di 63anni originario di Oria ma residente a Latiano da diversi anni, ritrovato cadavere nel suo villino in contrada Fieu 1 alla periferia di Latiano lo scorso 13 novembre. Oggi pomeriggio alle 14 sul corpo della vittima è stato eseguito l’esame autoptico che avrebbe dovuto determinare le reali cause della morte.
Il ritrovamento è stato fatto dai carabinieri del paese insieme ai vigili del fuoco avvertiti da una coppia di fidanzati che si era recata sul posto perché interessata all’acquisto della casa di proprietà della vittima. Il corpo del 63enne è stato rinvenuto nel salone tra il divano e il caminetto. In quel momento in casa non era in atto un incendio. Quindi – così come si evince dalla ricostruzione effettuata dagli investigatori – la morte di Mastrogiovanni risale a molte ore prima. A pochi centimetri dal pensionato è stata ritrovata una bottiglietta di alcol etilico. La villetta è stata sottoposta a sequestro penale da parte del pm Giuseppe De Nozza che sta coordinando le indagini.
E’ scomparsa nel nulla l’auto del 63enne, una Hyundai Atos di colore grigio. I militari dell’Arma hanno setacciato tutte le officine meccaniche e non del paese e dintorni, ma senza ricevere riscontri. Al vaglio dei carabinieri della locale stazione, guidati dal maresciallo Luigi D’Oria, che nulla stanno lasciando al fato, ci sarebbero due elementi importanti. Uno fra tutti sarebbe il sangue rinvenuto nella casa del pensionato. Poi ci sarebbero le dichiarazioni fornite da alcune persone che frequentavano la vittima.
Il pensionato era un uomo molto solitario e taciturno. In paese, i pochi amici che aveva, lo descrivono proprio così. La sua giornata la trascorreva a curare il giardino e la casa. Anche se da quella casa aveva deciso di andar via, infatti, aveva affisso fuori dal cancello il cartello ‘vendesi’. Dal 2005 era rimasto vedevo e l’unico figlio che aveva non abbita nello stesso paese, ma una centinaio di chilometri di distanza. Lo stesso, ascoltato dai carabinieri la sera del ritrovamento del padre, ha dichiarato di non aver avuto contatti col padre negli ultimi giorni, l’ultimo risale al giugno scorso.
Insomma, il cerchio delle indagini intorno alla morte di Cosimo Mastrogiovanni, inizia a stringersi. L’ipotesi della morte accidentale non convince per niente gli investigatori.
Mar.De.Mi.
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