Autobus da terzo mondo, gli studenti scendono in piazza

BRINDISI- Autobus strapieni, studenti come sardine senza alcuna sicurezza. La situazione degli studenti pendolari nella provincia di Brindisi raggiunge casi da denuncia. Ieri l’ultimo episodio in ordine di tempo,  quando i ragazzi hanno chiesto l’intervento  dei carabinieri. BrindisiOggi aveva raccontato la scorsa settimana di un altro episodio riguardante l’autobus che trasporta gli studenti di Mesagne, Latiano e Francavilla Fontana. Dove i ragazzi avevano bloccato i pullman della Ferrovie Sud Est. Oggi si registra la nota dell’unione studentesca della provincia di Brindisi, mentre il consigliere regionale del Pd Pino Romano ha inviato un’interrogazione all’assessore regionale ai  Trasporti Giannini. Nel caso di Mesagne il sindaco Scoditti ha scritto alla Stp di Brindisi che avrebbe dato rassicurazione sull’aumento dei mezzi negli orari scolastici.  Intanto gli studenti scenderanno a protestare in piazza l’11 ottobre prossimo.

Pubblichiamo integralmente la nota degli studenti

 “Ci preme denunciare la gravità della situazione che vivono i nostri compagni pendolari, costretti ad affrontare un viaggio travagliato e indecente per raggiungere la loro scuola e tornare nei rispettivi paesi.

 In merito riteniamo gravissimi i fatti avvenuti ieri sulla tratta delle Ferrovie del Sud Est che collega Brindisi a San Pancrazio, San Donaci e Cellino. Come ci racconta Gianmarco, uno studente pendolare di San Donaci: “ieri, dopo 4 pullman stracolmi di studenti, siamo stati costretti a salire sull’ultimo a disposizione, circa alle 14,30, altrettanto strapieno. Appena usciti da Brindisi la situazione era insopportabile e assolutamente indegna, così abbiamo chiamato i Carabinieri che ci hanno raggiunto in un distributore sulla strada. Col loro intervento abbiamo appreso di essere 104 a fronte di 82 passeggeri massimi consentiti, è stato redatto un verbale all’autista del mezzo ed è stato imposto all’FSE di provvedere immediatamente all’arrivo di un ulteriore pullman. Abbiamo fatto rientro a casa non prima delle 16.30; non è la prima volta che succedono episodi del genere, ma quest’anno la situazione è più grave e abbiamo deciso di intervenire, chiamando le forze dell’ordine ogni qual volta fosse necessario.”

I fatti accaduti crediamo denuncino un gravissima e inaccettabile situazione. Riteniamo il diritto alla mobilità fondamentale per garantire a tutti il libero accesso all’istruzione e alla cultura. E’ indecoroso inoltre che nonostante gli elevati costi di abbonamenti e biglietti la situazione sia questa. Chiediamo a gran voce agli enti e alle società di riferimento di intervenire al più presto! Anche per tutto questo, scenderemo in piazza l’11 Ottobre, urlando che non c’è più tempo per aspettare un sostanzioso finanziamento ai trasporti pubblici”.

BrindisiOggi

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