ORIA- Disagi a bordo degli autobus per gli studenti, il Comitato dei genitori scrive al prefetto.
Il Comitato genitori degli studenti pendolari di Oria ha scritto al prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni, per segnalare i continui disagi e disservizi a bordo degli autobus delle Ferrovie Sud Est con i quali i loro figli raggiungono da Oria gli istituti superiori di Francavilla Fontana. Corse in ritardo, posti disponibili insufficienti a coprire il fabbisogno sono solo alcune delle problematiche sollevate dai genitori. Di seguito la lettera indirizzata al prefetto con la quale si espongono le numerose problematiche.
“Risultando impossibile mettersi in contatto diretto con la direzione provinciale delle Ferrovie Sud Est di Brindisi/Lecce, per via telefonica e/o posta elettronica, siamo costretti ad esporre il nostro disagio direttamente alle autorità competenti e ai divulgatori della stampa locale- scrivono i genitori- Il comitato di famiglie oritane, genitori degli studenti pendolari della città di Oria che frequentano le scuole superiori di Francavilla Fontana, segnalano alle autorità competenti il disagio condiviso con i loro figli per la scarsità di mezzi pubblici di trasporto messi a disposizione dalle FSE (Ferrovie Sud Est) locali e quello per i quotidiani disservizi offerti a chi paga regolare un abbonamento di accesso al trasporto pubblico. Si segnala infatti, che a causa di tale disservizio, dall’inizio dell’anno scolastico fino ad oggi, molti degli studenti oritani che frequentano le scuole superiori di Francavilla F.na, hanno accumulato numerose giornate di assenza nonché numerose ore di ritardo che si ripercuotono sulle ore di lezione perse, conseguentemente sulla loro preparazione scolastica. Questi i fatti: capita spesso che i tre pullman della FSE incaricati in tre fasce d’orario (07:20 – 07:25 – 07:35) di raccogliere gli studenti nelle tre fermate cittadine (Via Francavilla – Piazza Lorch – Via Torre) arrivino ad Oria con oltre mezz’ora di ritardo rispetto agli orari indicati nelle tabelle orarie della stessa FSE, comportando di conseguenza ritardi nell’entrata di scuole (mai prima delle 8.15, 8.25, saltando così preziose ore di studio poiché la scuola dato il ritardo, consente loro di entrare solo alla seconda ora). Non si capisce infatti a che ora gli autisti partano dal capolinea e quali tipi di itinerari intraprendono per arrivare così in ritardo sui punti di fermata. Come nel caso dell’itinerario che porta i nostri ragazzi da Oria a Francavilla (lunghezza percorso normale km 5), non si capisce quali strategie di percorso scelgono gli autisti degli autobus i quali arrivati ad un chilometro dall’entrata di Francavilla percorrendo la SP56, svoltano per la circonvallazione SP55 attraversandola fino all’entrata di via San Marzano (la SP52) allungando così il percorso di altri 8 km. Poi, una volta entrati in città, percorrono il centro trafficato di via D’Angiò e via Quinto Ennio per fermarsi in fine al punto di sosta sulla rotatoia, proprio davanti la chiesa della S.S. Croce, arrivando chiaramente con estremo ritardo rispetto alla tabella di marcia indicata negli orari pubblicati dalla stessa FSE. Peggio ancora succede quando gli autobus o parte della flotta dei tre mezzi messi a disposizione dalle FSE su Oria, spesso l’ultimo pullman risulti assente. Molte mattine i nostri figli al quanto sconsolati, sono costretti a fare rientro a casa perché il terzo pullman atteso, l’unico che offre posti o spazi in piedi liberi all’interno del mezzo di trasposto per raggiungere Francavilla, non passa proprio! C’è da dire anche che questi automezzi sono inadeguati per il trasporto visto il numero di posti che mette a disposizione. All’interno dei primi due pullman i ragazzi che prendono l’autobus in altri paesi e in altre fermate, sono costretti a viaggiare ammassati come animali, stando in piedi persino nei corridoi centrali. Spesso anche quando questi pullman sono composti da due vagoni, i posti sono al limite della capienza e al passaggio delle ultime due fermate cittadine (Piazza Lorch, Via Torre) non si fermano neppure, lasciando così gli studenti a bocca aperta. Paradossalmente, quando i ragazzi si sono permessi di lamentarsi con gli autisti per i ritardi o per le assenze dei giorni precedenti, questi ultimi hanno consigliato loro di chiamare i carabinieri oppure di scrivere alla stampa con l’auspicio che con un atto di “forza” si costringa chi organizza questi “viaggi della speranza” a trovare dei rimedi adeguati per risolvere questa assurda situazione. La gestione di questo servizio necessita quindi di essere monitorato, valutato e modulato costantemente dagli organi preposti per garantire ai nostri figli i diritti costituzionali alla mobilità e allo studio”.
BrindisiOggi
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