
BRINDISI- Autisti del 118 multati per eccesso di velocità, la Funzione Pubblica Cgil chiede un incontro al prefetto Luigi Carnevale.
“Quanto sta accadendo agli autisti SANITASERVICE 118 in pieno esercizio delle proprie funzioni deve aprire una discussione sulla tutela di chi con il proprio lavoro ogni giorno si occupa di tutti noi – spiega Luciano Quarta, segretario generale FP Cgil – A seguito dei recenti episodi che hanno coinvolto due autisti soccorritori del 118, uno dei quali ha ricevuto una multa e l’altro ha subito una sospensione della patente per un mese, la Funzione Pubblica CGIL ritiene essenziale, attivarsi per il riconoscimento ufficiale della qualifica di autista soccorritore e della patente professionale”
“Nonostante i nostri autisti seguano protocolli rigorosi per i tempi di arrivo sugli interventi, riscontriamo una mancata applicazione dell’art. 177 del Codice della Strada, che dovrebbe garantire la precedenza ai veicoli di emergenza – aggiunge Quarta – In queste circostanze, gli autisti si trovano a dover scegliere tra rispettare i tempi di intervento (potenzialmente contestabili in tribunale) e rischiare la sospensione della propria patente. Questo problema evidenzia la necessità di una revisione delle normative attuali per garantire che i nostri autisti soccorritori possano operare in sicurezza e con la certezza del rispetto delle leggi. Richiamiamo inoltre ASL e Sanitaservice ASL Brindisi ad organizzare corsi di Guida Sicura, con lo scopo di fornire agli operatori tutte le competenze necessarie per affrontare le diverse situazioni di emergenza, che possono verificarsi durante la guida di un’ambulanza. Tutto ciò affinché il personale del 118 sia adeguatamente formato e preparato per affrontare le sfide quotidiane del proprio lavoro. La guida sicura è necessaria per garantire l’efficienza e la sicurezza del servizio di emergenza urgenza.
La Cgil chiede un incontro urgente per risolvere positivamente le vicende già accadute ed in queste assise aprire la discussione sulla salvaguardia dei diritti.
“È fondamentale avviare un dialogo con le autorità competenti – conclude Quarta – per ottenere un riconoscimento ufficiale delle loro competenze e responsabilità, tutelando così i diritti e il lavoro dei nostri professionisti”
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