ROMA – Sono iniziate questa mattina (3 dicembre) in Commissione Industria del Senato le audizioni relative all’indagine conoscitiva sulle prospettive del settore della chimica in Italia, su proposta del senatore del PD Salvatore Tomaselli, capogruppo nella stessa Commissione. Un momento necessario a seguito della ventilata cessione da parte di ENI – poi confermata dalla stessa azienda – di una quota di Versalis ad un partner straniero.
“La cessione di una quota della società è un’operazione industriale – ha dichiarato Daniele Ferrari, amministratore delegato di Versalis – ENI è alla ricerca di un partner interessato a consolidare la prospettiva industriale della azienda ed a farla crescere, considerato che ad oggi Versalis è al 67° posto a livello internazionale tra i gruppi che operano nel settore della chimica. Una dimensione, quindi, poco competitiva”. Con un nuovo investitore, nascerebbe una holding internazionale della chimica in cui il partner, pur avendo valenza finanziaria, abbia già in portafoglio altre aziende chimiche e anche una valenza industriale. “Quello di Brindisi – ha sottolineato Ferrari – è uno stabilimento di eccellenza e se non sono programmati investimenti ulteriori è perché vuole dire che si tratta di un impianto privo di criticità. Per noi rimane uno stabilimento strategico e Versalis intende continuare a mantenerlo tale: se ci saranno opportunità per aggiungere processi e nuove tecnologie, di certo lo faremo”.
“Siamo rassicurati dalle affermazioni di Versalis perché abbiamo constatato che esiste da parte dell’azienda un impegno serio, non episodico – ha commentato il senatore Tomaselli – In particolare, siamo confortati dalla volontà di una partnership industriale per potenziare l’azienda, che non si tratti di un’operazione finanziaria di chi vuol ‘fare cassa’. A ogni modo, continueremo questo lavoro di verifica, tanto che nei prossimi giorni sentiremo i sindacati, Confindustria, la stessa Eni ed il Ministero allo Sviluppo economico”.
“Mi sento moderatamente tranquillo sul futuro dello stabilimento di Brindisi e degli operai che ci lavorano – ha commentato il senatore dei Conservatori e Riformisti Vittorio Zizza – I dirigenti dell’Eni hanno confermato l’eccellenza dello stabilimento brindisino, alla luce degli investimenti già fatti negli scorsi anni e dell’importanza strategica di Brindisi, dove si producono materiali destinati anche ad altri stabilimenti. Mi ha rassicurato la garanzia che l’Eni rimarrà nella compagine societaria, anche se saranno effettuate operazioni finanziarie, il cui scopo – ha aggiunto Zizza – sarebbe proprio quello di assicurare nuovi investimenti sull’impianto. Se è vero che Eni e Versalis puntano in modo strategico su Brindisi, non ci saranno rischi per l’occupazione. Vigilerò affinché quanto affermato da Ferrari sia realmente realizzato e continuerò a seguire la vicenda con contatti diretti e frequenti con tutti gli amministratori territoriali a cui stanno a cuore le sorti dello stabilimento. Sono convinto che il petrolchimico di Brindisi, possa avere ulteriori investimenti per confermarsi in futuro un polo industriale sempre più all’avanguardia”.
BrindisiOggi
Le generiche assicurazioni dell’amministratore delegato di Versalis non sciolgono tutti i dubbi, e in qualche punto appaiono contraddittorie: Versalis sarebbe orientata a vendere le sue attività chimiche perché occupa solo la 67ma posizione nella graduatoria mondiale? perché fino a pochi anni fa che posizione occupava? cosa ha fatto per migliorarla? Quello di Brindisi è un impianto di eccellenza, per questo non sono stati fatti investimenti ? stante la qualità ed affidabilità dei suoi impianti ? Sarebbe stato utile conoscere anche altri dati: la exit strategy di Versalis, i suoi risultati economici di negli ultimi anni cinque anni, quelli dello stabilimento di Brindisi, i costi già sostenuti per la sicurezza e protezione ambientale, gli impegni per la prosecuzione dei programmi di bonifica dopo l’eventuale vendita, le reali prospettive occupazionali.. Le parole dell’AD di Versalis, se da un lato sembrano negare il rischio di un prossimo “affondamento” dello stabilimento di Brindisi, dall’altro fanno apparire ancora lontano ed incerto il suo ” approdo”..
L’analisi del Dott. Antonelli è impietosa ma corretta. una domanda semplice. Se uno deve rottamare o vendere la macchina investe in manutenzione e migliorie? Quindi quello che dichiara l’AD Ferrari è perlomeno singolare.Poi, prima l’AD Ferrari dichiara che lo stabilimento di Brindisi non necessita di investimenti.Poi, al solito politico che parla perchè deve dire qualcosa e far vedere che esiste dichiara che:”Mi ha rassicurato la garanzia che l’Eni rimarrà nella compagine societaria, anche se saranno effettuate operazioni finanziarie, il cui scopo – ha aggiunto Zizza – sarebbe proprio quello di assicurare nuovi investimenti sull’impianto”. al solito…..parole parole parole….