INTERVENTO/ Come preannunciato nei mesi scorsi, i lavoratori e gli utenti del servizio di assistenza domiciliare integrata stanno pagando le scelte del Comune di Brindisi. La decisione dell’amministrazione comunale di richiedere una compartecipazione economica agli utenti ha portato alla dimissione di molti di questi ed alla conseguente drastica riduzione delle ore giornaliere e settimanali degli operatori. Ciò, a quanto si apprende, starebbe avvenendo anche perché il Comune non accetta nuovi utenti disponibili a compartecipare. Insomma, sta accadendo esattamente quello che avevamo denunciato: dietro le scelte dell’Amministrazione c’era il disegno di depotenziare il servizio Adi e Sad, lasciando utenti e operatori in balia del destino e dei loro problemi, in alcuni casi – come emerge dalle cronache – gravissimi. Il tutto con l’aggravante che adesso vengono richiesti migliaia di euro di arretrati ad utenti che avevano stipulato un accordo che non prevedeva la quota di compartecipazione, fatta calare dal Comune – dall’oggi al domani – come una mannaia sulla testa degli ignari malcapitati.
Questa incapacità gestionale dell’amministrazione, inoltre, non è stata minimamente compensata dalla nascita del nuovo consorzio, presentato come la panacea di tutti i mali ma evidentemente più funzionale a logiche politiche che ad un reale rilancio e miglioramento dei servizi offerti ai cittadini.
Questa incapacità gestionale dell’amministrazione, inoltre, non è stata minimamente compensata dalla nascita del nuovo consorzio, presentato come la panacea di tutti i mali ma evidentemente più funzionale a logiche politiche che ad un reale rilancio e miglioramento dei servizi offerti ai cittadini.
Gianluca Quarta, Consigliere comunale Forza Italia
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