BRINDISI – (da il7 Magazine) Arriva la diffida del prefetto Umberto Guidato: entra 20 giorni il Comune di Brindisi dovrà approvare gli equilibri di bilancio pena lo scioglimento del Consiglio comunale. Un atto necessario quello del prefetto di Brindisi essendo ormai trascorsi oltre 40 giorni dal termine ultimo previsto per legge per approvare “l’equilibrio dei conti” dell’ente. Ogni Comune infatti deve votare gli equilibri di bilancio entro il 31 luglio. Ormai sono passate diverse settimane, è l’ombra di un pre dissesto è dietro l’angolo. La diffida del Prefetto è arrivata lo stesso giorno in cui le forze politiche di centrodestra avevano chiesto al rappresentate locale del governo un incontro per discutere “di tutta una serie di criticità e omissioni – affermano i consigliere di opposizione – che per l’attuale Amministrazione comunale sono diventate la regola e non l’eccezione”. Compresa la mancata approvazione degli equilibri che mettono in seria difficoltà per i prossimi anni la situazione economica finanziaria del Comune con un’ipotesi più che paventata di pre dissesto. Sarebbe la prima volta nella storia del Comune di Brindisi. All’incontro con il prefetto erano presenti Massimiliano Oggiano di Fratelli d’Italia, Gianluca Quarta per Forza Italia, Ercole Saponaro per la Lega e Luciano Loiacono per Idea. “Oltre 40 giorni fa – spiega Oggiano, vice presidente del Consilio – questa amministrazione avrebbe dovuto approvare la delibera di assestamento di uno squilibrio di bilancio che il dirigente dei servizi finanziari aveva certificato in circa 1milione 200mila di euro, e che, seppure dovessimo andare in Consiglio comunale per fine mese, o nei primi giorni di ottobre, non ci sarebbe più i tempi tecnici per riequilibrare il bilancio comunale attraverso la procedura ordinaria”. Nel caso non ci dovessero essere le risorse per riequilibrare spese e ed entrate, l’amministrazione comunale Rossi potrebbe scegliere la strada del pre dissesto, cioè quella prevista dall’art. 243 bis del Testo unico degli enti locale che prevede un riequilibrio finanziario pluriennale con un piano di rientro spalmabile sino a 20 anni. Questo però porterebbe a conseguenze pesanti per le casse dell’ente pubblico e quindi dei cittadini. In questo caso infatti la legge prevede delle restrizioni in termini di spesa e servizi: tra queste l’adozione di aliquote massime per i tributi locali e la copertura totale dei servizi a carico degli utenti come mensa scolastica, asilo nido e trasporto studenti. Chiaramente potrebbero essere fatti investimenti e mutui solo per opere ritenute indispensabili. “Tra le restrizioni – aggiunge il capogruppo di Fratelli d’Italia – si rischia, ad esempio, anche di far saltare gli impegni presi con la città, con i tifosi e con la New Basket (che milita nella serie A di basket) per la costruzione del nuovo Pala eventi in quanto certamente il Comune non potrà farsi carico delle spese per l’esproprio dei terreni individuati per l’opera”. Ma l’assessore al Bilancio Cristiano D’Errico rigetta l’ipotesi di un pre dissesto. Prevede la possibilità di approvare gli equilibri di bilancio con procedura ordinaria (seppur in forte ritardo), anche se questo vuol dire taglio ai servizi. Le entrate previste in bilancio per coprire le spese non ci sono: sono andati deserti per la seconda volta i bandi per la vendita degli immobili commerciali, così come quello dell’ex Palazzo dell’Ufficio delle Entrate, non si è presentato nessuno neanche per acquistare l’ex teatro Di Giulio e gli immobili fatiscenti e decadenti di via Cappuccini. Inoltre la discarica comunale di Autigno, come in tanti avevano già annunciato, non è entrata in funzione nei tempi previsti, serve una nuova Aia che deve essere rilasciata dalla Regione. Il Comune aveva fatto i conti senza l’oste e aveva inserito in bilancio risorse che non era certo di poter incassare. Lo aveva già fatto anche il commissario straordinario Santi Giuffrè, e si ripetuto. “Se non possiamo fare affidamento sulle entrate – spiega D’Errico – siamo costretti a mettere mano alle spese. Abbiamo chiesto alle varie strutture di fare una verifica tempestiva per visionare i volumi di spesa e capire su cosa intervenire. È chiaro che i settori dove si spende di più sono i Servizi sociali e Lavori pubblici”. È su questi due settori infatti che ci sarà il colpo di mannaia. Ancora non si conosce nello specifico i servizi che subiranno i tagli, già nel precedente bilancio di previsione sono state diminuite le risorse per i minori non accompagnati nelle case famiglia e a rimborsi per le spese sanitarie. L’unica certezza al momento è che entro 20 giorni l’amministrazione dovrà aver deciso cosa tagliare e chiedere l’approvazione in consiglio comunale.
Lucia Portolano
Le approvate deliberazioni consiliari relative al bilancio di previsione esercizio 2019 e rendiconto finanziario 2018, non conosciute dai gruppi di centro destra in quanto assenti dall’Aula, sono illegittime da poichè approvate nel non rispetto dei termini, stabiliti da regolamento di contabilità e normativa Tuel, di invio ai consiglieri comunali del parere reso dal Collegio dei Revisori ai due provvedimenti. Il Tar di Lecce, su ricorso di un consigliere del Comune di questa provincia ed il Consiglio di Stato con decisione n. 3814 del 21/6/18 ne ha decretato l’illegittimità al riguardo. Al Comune di Brindisi è avvenuta, come peraltro riportato da Organi di stampa, che in data 30 luglio 18, già insediato Sindaco e Giunta e con la prevista costituzione al successivo giorno lavorativo del Consiglio Comunale, l’adozione con rientro da Roma dell’articolato e complesso provvedimento commissariale n. 65 di assestamento del bilancio da parte del già commissario prefettizio: altro che ritardo, ma rispetto del termine di approvazione di un atto la cui lettura è significativa della fretta per il superamento del contenuto dell’atto stesso. Il termine utile per l’approvazione del provvedimento di salvaguardia di bilancio non è quello di gg. 20 assegnati a far data dalla diffida prefettizia semmai di giorni 20 dalla data di consegna ai consiglieri del parere reso sul provvedimento dal Collegio dei Revisori. Sulle considerazioni dell’assessore al ramo, sento di non poterle condividere: in sintesi non vi è bisogno di operare sulle spese, ma sul recupero delle entrate per esempio avviando le dovute azioni di evasioni fiscali, la migliore utilizzazione del personale sì da non consentire trasferimenti temporanei in altri comuni, o pagamenti di dubbia incentivazione o per ferie non godute o per recupero coattivo o di messa in mora di crediti certi ed esigibili vantati dall’Ente. Suvvia la delega assessorile affidatale costituisce il centro motore dell’attività comunale che consente interventi presso altri Assessori, per esempio sull’errata impostazione della vendita degli immobili di proprietà con conseguente irregolare presentazione di bilancio.
Brindisi, 16/09/2019 Franco Leoci