SAN PIETRO VERNOTICO- Si assenta da lavoro per un mese e mezzo per sottoporsi ad un intervento per un tumore al seno, e viene estromessa dal premio di produzione aziendale. Lo sfogo di una dipendente della Sanità servizi dell’Asl di Brindisi che da 10 anni presta servizio presso il centro di screening mammario a San Pietro Vernotico.
Nel 2017 la donna, 57 anni, si è ammalata di tumore alla mammella, si è assentata nel mese di agosto per un intervento, e successivamente 15 giorni a marzo per la ricostruzione, ma a fine anno ha trovato la brutta sorpresa. Per lei niente premio di produzione, si era ammalata. “Non è per le 400 euro in meno – spiega la lavoratrice – ma è una questione di dignità. Vorrei fare questa lotta per tutte le donne che si ammalano di tumore. Ritengo che sia ingiusto essere esclusi dal premio di produzione se ci sono motivazioni di questo genere”. La donna racconta che era tutto certificato dall’ospedale e non da un semplice medico curante, inoltre non avrebbe usufruito neanche di un giorno in più rispetto a quello prescritto dall’ospedale “Anche oggi – dice- che devo fare, a distanza di un anno, una visita oncologica per un controllo ho preso ferie e non malattia. Sono una persona responsabile e lo hanno dimostrato tutti questi anni”.
La 57enne chiede che il contratto possa andare in deroga per casi simili al suo perché ci sono altre donne della Sanità service nella sue stesse condizioni.
Lu.Po.
ma è logico se non ha prodotto perchè è stata a casa per malattia non può avere il premio di produzione perchè tecnicamenteè impossibile, d’altronde la parola stessa lo dice “Premio di Produzione” se non produci non
te lo si può dare, tecnicamente è impossibile farlo percepire dal momento che è stata in malattia
Anche anche io ho subito un intervento oncologico e, rientrato dopo soli 10 giorni di convalescenza, mi è stato ridotto il premio produzione da Sanitaservice Br. E’ idecente!
SI COMMENTA DA SOLO L’ ARTICOLO LA LEGGE ITALIANA E POI I FANNULLONI NON VENGONO LICENZIATI LA POVERA GENTE PAGA
le spetta, e come! PER 10/12′. CHE NE PENSA IL SINDACATO?