Assegnano la casa all’ex convivente, lei l’unica che resta in un rudere con una bimba: strani casi a Parco Bove

BRINDISI- E’ l’unica rimasta in quei ruderi che per anni hanno ospitato decine di famiglie. Vive qui con la sua bambina di dieci anni, sulla sua testa un’ordinanza di sgombero perché queste strutture sono  a rischio. È l’ultima rimasta in quest’ala di Parco Bove in largo Poliziano al quartiere Paradiso, nella zona della baraccopoli. Sara Romano 29 anni vive in queste tre stanze, malsane, con pochi mobili, umide. Abita qui da 10 anni, sino a luglio era con il suo compagno, padre della sua bambina.  Questa mattina  l’ennesima brutta sorpresa,  qualcuno si  è introdotto  in questa baracca di cemento, mentre lei era a lavoro, è ha portato via quelle poche cose che c’erano. Anche un giocattolo della sua bimba. La sua storia è ricca di contraddizioni, e secondo il suo legale l’avvocato Gabriella Dell’Aquila(ex assessore ai Servizi sociali) anche di illeciti amministrativi e non solo.

A Sara in realtà una nuova casa dal Comune di Brindisi era stata assegnata, era rientrata con il suo ex compagno Adriano Trane, nei 28 assegnatari delle nuove abitazioni al rione Paradiso, quelle costruite e assegnate con delibera d’urgenza a causa della precarietà delle abitazioni di Parco Bove. Le nuove costruzioni sono state consegnate nella prima settima di luglio sulla base di alcuni criteri censiti dalla polizia municipale  e dagli uffici comunali negli anni passati. Insomma si faceva riferimento al nucleo famigliare, situazione  economica, presenza di disabili. Una serie di condizioni che  hanno permesso al suo convivente di ottenere una casa nuova di zecca. Nello stesso mese però lui è andato via, la casa è rimasta assegnata all’uomo, che non solo ha rinunciato a quella al Paradiso ma ha chiesto al Comune di poterla sostituire con una al rione Sant’Elia.

Lui ora una casa ce l’ha, mentre Sara e la sua bambina non hanno più un tetto dove stare. Nonostante le sollecitazioni,  il Comune non ha dato alcuna risposta.

Questa storia presenta delle anomalie. Dopo l’assegnazione della casa infatti, l’interessato deve presentarsi agli appositi uffici con il nucleo familiare  e sottoscrivere l’assegnazione, insomma deve dimostrare di avere ancora i requisiti. “Come è possibile che Trane abbia sottoscritto l’assegnazione- chiede l’avvocato Dell’Aquila- se non si è presentato  con la mia assistita e la loro figlia? Quindi il Comune non ha verificato la presenza dei requisiti?”.

Non solo, ma il legale pone anche altri interrogativi in merito al fatto che l’ex convivente della ragazza non solo ha avuto assegnata la casa ma poi ha chiesto che fosse sostituita, ottenendola in pochissimi giorni. “In tre giorni- aggiunge Dell’Aquila- è stato firmato anche l’atto della sostituzione. Quando c’è gente che attende da anni  cambi di abitazioni per giuste motivazioni, come per la presenza di disabili”.

L’avvocato Dell’Aquila ha presentato una  denuncia penale in procura per abuso d’ufficio da parte dell’amministrazione comunale e per emissione di atti falsi. Inoltre  ha consegnato al sindaco Mimmo Consales un’istanza di annullamento dell’assegnazione della casa a Trane in autotutela. Per il momento la questione a palazzo di città è caduta nel silenzio.

In realtà  questa non è l’unica anomalia sulla vicenda delle assegnazioni degli alloggi per gli abitanti di Parco Bove. Rispetto alla delibera di giunta del 16 aprile 2014 nella quale venivano indicati gli assegnatari delle 28 nuove case oggi vi sono delle variazioni. Ma queste non sono mai passate in giunta. E’ il caso dell’assegnazione ad una nuova famiglia che non c’era nell’elenco ma che ha poi ha ottenuto improvvisamente un alloggio perché in una stessa casa risultavano due nuclei famigliari. Inoltre tra coloro che hanno avuto una casa appare il nome di un soggetto che non si ritrova tra quelli censiti ed elencati nella delibera.

 Lucia Portolano

1 Commento

  1. Finalmente qualcuno ha tolto i prosciutti davanti agli occhi,continua cosi avvocatessa.
    Qualche avvocato dovrebbe seguire le sue orme…
    Complimenti ancora avvocatessa Dell’Aquila

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