Assalto al bancomat, il questore: “Gente sprovveduta, avventurieri”

BRINDISI- “Sono convinto che si tratta di una banda di sprovveduti e avventurieri. Gente senza preparazione, lo si capisce anche dall’enorme danno creato rispetto allo scopo  da  raggiungere. La squadra mobile di Brindisi sta lavorando per identificare gli autori, è solo questione di tempo”. Descrive così la banda che ha assaltato questa mattina il bancomat della banca Apulia di via Appia il questore di Brindisi Giuseppe Cucchiara. Gente sprovveduta, avventurieri. Sicuramente una banda diversa rispetto a quello che  ha colpito  gli istituti di credito della provincia negli ultimi mesi. “Gli investigatori hanno nelle mani le immagini del sistema di video sorveglianza questo potrà aiutare le indagini- aggiunge il questore– Conoscendo i trascorsi della nostra squadra mobile riusciremo a individuare i responsabili. Le conseguenze di questa azione sarebbero potute essere più gravi ,la deflagrazione è stata forte, si trattava di sprovveduti”.

Una banda diversa quindi avrebbe agito a Brindisi, lontani dai nove episodi che si sono consumati negli ultimi tre mesi in provincia. “Nel capoluogo- continua Cucchiara– ci sono stati due episodi, a maggio all’ufficio postale di Sant’Elia e ieri alla banca in via Appia, entrambi sono andati a vuoto.”

Il rischio di gravi conseguenze la notte scorsa c’è stato e come,  sopra l’istituto di credito ci sono delle abitazioni. Questo metodo di far saltare col gas gli sportelli bancomat è molto pericoloso. Tempestivo l’intervento delle volanti che hanno fatto fuggire i malviventi, ha funzionato anche la cassa rafforzata  che non si è rotta con l’esplosione.

Intanto fa discutere che l’assalto alla banca Apulia sia avvenuto 13 giorni dopo la firma del protocollo d’intesa siglato tra l’Abi e la Prefettura di Brindisi. Ma il documento entrerà in funzione solo  dopo tre mesi. La firma prevede l’impegno da banche delle banche di dotarsi di particolari sistemi di sicurezza, tra questi l’installazione di telecamere digitali che sostituiscono quelle analogiche.

“Sono convinto che non sarà il protocollo a diminuire i reati- conclude il questore Cucchiara– d’altronde si trattava di una serie di impegni assunti tra gli interlocutori per una più celere modalità di comunicazione. Le banche si impegnavano ad adottare nuovi sistemi di sicurezza così da aiutare l’attività investigativa dopo che il reato è stato commesso”.

Insomma il protocollo non  farebbe da deterrente, ma la dotazione di nuove misure di sicurezza potrebbero  aiutare a bloccare il furto del denaro e a identificare i malfattori.

 Lucia Portolano

 

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