BRINDISI- Conti in rosso per l’Asl di Brindisi che chiude il bilancio di esercizio 2011 con una perdita di 35.959 euro. Lo si evince dal documento presentato dalla stessa Azienda Sanitaria Locale in cui fa un rendiconto preciso non solo dal punto di vista economico ma anche delle attività ed i servizi forniti durante l’arco del biennio 2010-2011. La crisi dunque si ripercuote anche e soprattutto sulla sanità. Nel documento infatti si spiega che la perdita del 2011, benchè si sia ridotta del 30,8% rispetto a quella del 2010, è imputabile a due cause in particolare: la diminuzione dei finanziamenti regionali e l’aumento dei debiti nei confronti dei fornitori. Nel 2011 l’Asl ha ricevuto 1562 euro pro capite, si legge, per garantire tutti i servizi sanitari a fronte dei 1651 euro necessari per ottenere l’equilibrio economico. Va da se che per questo motivo molti obiettivi che l’azienda si era prefissa, non sono stati raggiunti in particolare quelli legati ai servizi per il cittadino. Tra questi resta una chimera il poter eliminare o quanto meno diminuire le liste d’attesa per esami e visite specialistiche. Dall’altro canto in questi due anni si è cercato di stabilire un rapporto di fiducia e trasparenza tra le strutture sanitarie e i pazienti. L’idea di base è di soddisfare i bisogni del cittadino qualificando l’offerta sanitaria. Sono in fase di implementazione gli ambulatori di livello uno, ossia quelli per le visite, altrettanto si vorrebbe fare per quelli di livello due, cioè per interventi strumentali. “Il documento di bilancio sociale, disponibile on line, è anche corredato di un questionario per i cittadini- ha detto il direttore generale della Asl Paola Ciannamea- è importante che la gente esprima i suoi bisogni e il grado di soddisfazione. Questo ci consentirà di migliorare l’offerta sanitaria”. Sullo stato di salute della popolazione, poi , il quadro resta incompleto. Questo perché mancano ancora molti dati. Vi è, però una certezza tra le cause di mortalità al primo posto vi sono le malattie cardiocircolatorie , al secondo posto i tumori. Una triste classifica che vede drammaticamente avanzare i carcinomi alla mammella per le donne e i tumori all’apparato respiratorio per gli uomini, con un rapporto di mortalità per gli uomini di 3/2 rispetto alle donne.
Lucia Pezzuto
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