BRINDISI- (da Il7 Magazine ) Asilo nido comunale al quartiere Santa Chiara di Brindisi chiuso da nove mesi, la struttura è da demolire. Era stato dichiarato inagibile lo scorso 21 ottobre, ad anno scolastico già cominciato e cinquantacinque bambini erano stati all’improvviso trasferiti in altri plessi, ora il Comune è alla ricerca dei fondi necessari per abbattere la struttura e ricostruirla. “Era una mattina come tante- racconta una delle educatrici del nido comunale- quando sono entrata in uno dei bagni mi sono accorta delle crepe. Poi le ho notate anche in cucina, a quel punto ho cominciato a preoccuparmi. In alcune zone si erano lesionati anche i mattoni. Così abbiamo avvertito la Cooperativa che gestisce la struttura ed il Comune”. Partita la segnalazione, con gli stessi bimbi in aula i tecnici del Comune aveva eseguito i sopralluoghi verificando che la situazione era molto preoccupante. “Dopo una telefonata- racconta l’educatrice- si presentò anche il sindaco che ci disse che era necessario evacuare subito la struttura che era a rischio crollo. Potete immaginare la paura e lo sgomento. Ci dissero di vestire i bambini e portarli fuori. Ne avevamo cinquanta cinque distribuiti nelle classi e noi eravamo una decina. Telefonammo ai genitori cercando di spiegare loro la situazione senza allarmarli e di venire a prendere i bambini. Quello è stato l’ultimo giorno al nido di via Peschiera. Non ci è stato più possibile metter piede dentro”. Il Comune in comune accordo con la Cooperativa decise così di chiudere la struttura e distribuire i bambini negli altri nido comunali che si trovano a Sant’Angelo, Paradiso e Sant’Elia. I genitori non furono molto felici della decisione e lo comunicarono in una lettera indirizzata proprio al primo cittadino: “Noi genitori siamo molto preoccupatati per il fatto increscioso che è avvenuto 2 giorni fa con l’evacuazione del nido Santa Chiara. Ci aspettavamo un controllo delle strutture prima dell’anno scolastico e non ad anno in corso. Chiediamo all’amministrazione un controllo accurato delle altre strutture per garantire l’incolumità di tutti i bambini che frequentano gli asili e del personale. Chiediamo che questa situazione sia solo momentanea e non definitiva, in quanto tutti i bambini sono stati sposati in altre strutture collocate in altri quartieri ( Paradiso, Sant’Angelo, Sant’Elia )con grossi disagi per i bambini che hanno dovuto affrontare un nuovo inserimento e per noi genitori nel compagnare i nostri figli in quartieri a noi non congeniali”. A seguito dell’ordinanza di chiusura il sindaco Riccardo Rossi, invece, dichiarava: “Il provvedimento si è reso necessario per la presenza di lesioni alla struttura: dopo un attento sopralluogo dei tecnici, si sono riscontrate crepe che necessitano di ulteriori approfondimenti. Abbiamo ritenuto necessario chiudere l’asilo nido perchè la priorità è la sicurezza di bambini e operatori. La scuola resterà chiusa finchè non avremo la certezza che è un luogo sicuro. Qualora ci fosse la necessità di fare dei lavori, ci adopereremo per realizzarli il prima possibile”. Ora da ottobre ad oggi sono trascorsi quasi nove mesi, la situazione non è mutata. Il Comune di Brindisi ha fatto sapere che la struttura di via Peschiera non è recuperabile ma va demolita. “Stiamo cercando fondi per demolire e ricostruire il nido- ha detto l’assessore comunale Tiziana Brigante- abbiamo candidato il nido con un progetto ai Fondi Pnrr non solo, in alternativa , abbiamo anche proposto e candidato un secondo progetto che prevede la costruzione di un asilo all’interno della ex Caserma Ederle. Del resto la richiesta in merito a questo servizio è di gran lunga superiore alla disponibilità. A Brindisi ci sono pochissimi asili nido”. C’è da dire tra altro che anche quei pochi che ci sono presentano diverse problematiche. L’asilo nido in via Peschiera, nel quartiere Santa Chiara, è una struttura comunale, un servizio pubblico essenziale che tuttavia dallo scorso anno il Comune di Brindisi, nonostante il parere contrario e le lamentele dei cittadini, ha inteso affidare ad un privato. Quello di Santa Chiara come gli altri, Paradiso, Sant’Angelo e Sant’Elia, sono stati affidati attraverso un bando ad una cooperativa, la cooperativa Gialla. Una sorta di privatizzazione con tutte le conseguenze del caso. Di fatto così come riportava il bando il contratto di appalto ha una durata di 60 mesi con possibilità di rinnovo per altri 36 mesi. Il canone a carico del concessionario per l’utilizzo degli immobili è pari a 20mila euro. I partecipati, si leggeva ancora nel bando, avevano l’obbligo di presentare un’offerta in rifermento alla retta mensile praticata per singolo utente che viene quantificata in 9.680.000 euro, in pratica 550 euro al mese per bambino, calcolando 200 unità che frequentano 11 mesi per otto anni. La retta prospettata per molti genitori, soprattutto quello monoreddito, è a dir poco proibitiva, questo nonostante la Regione Puglia dovesse stanziare dei voucher che sarebbero dovuti andare ad integrare la spesa della retta. Voucher di cui ancora i genitori dei bambini non hanno potuto usufruire. Per accedere al servizio vi sono infatti regole molto stringenti e risorse limitate. E’possibile presentare domanda di accesso al voucher conciliazione per la frequenza di bambine e bambini e ragazze e ragazzi presso le tipologie di Unità di Offerta iscritte nel Catalogo telematico. Le tipologie indicate sono: centro socio-educativo diurno (per minori di età compresa tra 6 e 17 anni); asilo nido, micro nido, nido aziendale (per minori di età compresa tra 3 e 36 mesi); sezione primavera (per minori di età compresa dai 24 ai 36 mesi); ludoteca (per minori di età compresa tra 3 e 10 anni); centro ludico per la prima infanzia (per minori di età compresa tra 3 e 36 mesi); servizi socio – educativi innovativi e sperimentali per la prima infanzia (per minori di età compresa tra 3 e 36 mesi); art. 103 del Regolamento – servizi educativi e per il tempo libero (per minori di età compresa tra 3 e 14 anni); centro aperto polivalente per minori (per minori di età compresa tra 6 e 17 anni). Il voucher consente la frequenza presso l’unità di offerta scelta con il pagamento parziale della tariffa applicata, in modo proporzionale all’ISEE, a titolo di compartecipazione alla spesa. I requisiti di accesso sono i seguenti: età del minore in relazione alla tipologia dell’unità di offerta opzionabile; residenza o domicilio in Puglia del minore; ISEE non superiore a 40mila euro. Il numero dei voucher è limitato ed è distribuito nella misura di un decimo su ogni provincia pugliese. Non solo, a loro volta le province devono spalmare i voucher sui comuni. Da qui la difficoltà a coprire tutte le richieste. Non solo, gli stessi operatori degli asili nei mesi scorsi hanno riscontrato ritardi nel pagamento degli stipendi da parte della Cooperativa, motivo per il quale era scattato anche lo stato di agitazione. Anche in questo caso , il Comune di Brindisi, contrariamente a quella che doveva essere la finalità di un affidamento della gestione, è intervenuto. “ Siamo felici di comunicare che, grazie al lavoro sinergico svolto tra la Cooperativa Gialla, nella persona del suo presidente- comunicava qualche giorno fa l’assessore Isabella Lettori- l’apparato burocratico del Comune di Brindisi e la banca fiduciaria della predetta cooperativa, si è raggiunto l’accordo sulla procedura da utilizzare, a garanzia di tutti, per l’anticipazione delle fatture, che saranno prontamente pagate dal Comune di Brindisi ad approvazione del bilancio di previsione. Così sarà possibile garantire l’immediato pagamento delle spettanze a tutti gli operatori del servizio. Contiamo che tutti riceveranno il dovuto entro lunedì 13 giugno”.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
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