BRINDISI- L’aumento delle rette degli asili nido stabilita dal Comune di Brindisi ad anno scolastico in corso ha scosso le famiglie. Le 140 euro in più sulla retta mettono in crisi i genitori che economicamente non possono sostenere la spesa. Questo pomeriggio una nutrita rappresentanza di papà e mamme si è riunita presso la sede dell’Adoc di Brindisi per confrontarsi sulle azioni da intraprendere. “Questo aumento a metà anno senza preavviso e non concordato ci è sembrato davvero inopportuno- ha detto una delle mamme presenti alla riunione presso l’Adoc- L’Inps rimborsa ma mesi dopo che tu hai versato la quota o che hai fatto la richiesta e in ogni caso il bonus per il nido è un bonus alla famiglia, è un aiuto alle famiglie ed invece in questo modo verrebbe corrisposto in totale al Comune. Io amo tantissimo la mia città, capisco il momento di difficoltà che sta vivendo, però così è insostenibile, io non posso pagare una retta di 400 euro per mandare il bambino al nido”. Il rischio quindi è che da domani le famiglie in difficoltà decidano di ritirare i bambini dal nido ed affidarli ad una babysitter. Questo non solo andrebbe a scapito dei bimbi che resteranno a casa ma potrebbe mettere a rischio il posto di lavoro degli stessi operatori del nido. L’Adoc, inoltre, contesta anche la legittimità del provvedimento : “Questo atto dell’amministrazione non è neppure in linea con l’indirizzo espresso dai dirigenti. Se andiamo a vedere il documento del predissesto con tutti gli atti allegati il dirigente faceva riferimento ad una modica tutt’ora in atto a favore delle famiglie a partire da giugno 2020, si parlava di esternalizzazione del servizio con ulteriori introiti con l’affitto degli immobili di proprietà comunale, però sollevava anche delle criticità, ossia l’aumento dei costi a carico delle famiglie, il problema occupazionale ed altri aspetti- dice Giuseppe Zippo, presidente dell’Adoc Brindisi- Ed allora non ci spieghiamo come mai da un giorno all’altro si decide di procedere con queste modalità senza preavviso nei confronti dei cittadini mettendoli in seria difficoltà”. Ora genitori ed Associazione dei Consumatori minacciano di adire alle vie legali e valutano di fare ricorso al Tar.
BrindisiOggi
Purtroppo ad Arezzo è la stessa cosa.. Alzano la quota che l’INPS dovrebbe rinborsarti e loro alzano la quota!!! Bisogna fare proprio qualcosa il sistema non funziona affatto bene così!!!
Altrimenti dove potrà raccimolare i soldi il comune?
Purtroppo come sempre loro fanno i guai creano i problemi!!!!!!!!
E noi stupide capre dobbiamo pagare