BRINDISI- “Arsenale di Brindisi investimenti solo annunciati e nessuna assunzione all’orizzonte” così la Fp CGIL sul futuro dell’Arsenale di Brindisi , orami distaccamento di quello di Taranto. “Nei vari avvicendamenti al Comando della base di Brindisi nell’esposizione delle autorità militari, è stata espressa una volontà di progettualità per il sito dell’Arsenale di Brindisi, da qui ai prossimi dieci anni ci sono stati esposti una serie di intendimenti che porterebbero questa importante struttura ad avere una nuova dimensione per le attività navali della Marina, questo però si scontra con la realtà attuale dell’Arsenale che vede un progressivo svuotamento delle professionalità ed un aumento dei carichi di lavoro con la diminuzione costante del personale- dicono- Inoltre tutto ciò si unisce all’allarme lanciato nelle audizioni recenti dal Capo di Stato Maggiore della Marina alla commissione Difesa della Camera dove è emerso che nelle città in cui sono dislocati gli Arsenali più importanti ed in particolare a Brindisi gli stessi sono afflitti da un grave debito manutentivo ed hanno necessità di un adeguamento tecnologico, anche se sembra si voglia prendere una posizione sulla necessità di investimenti strutturali per la tutela del patrimonio siamo fermi agli annunci, una questione che assume notevole rilevanza sul territorio data l’ubicazione ed il valore storico ed architettonico della Base di Brindisi”. Per questo motivo la Fp CGIL chiede che si investa su infrastrutture e piani logistici per il futuro. “Da anni la Fp Cgil di Brindisi tiene i riflettori accesi su quello che rappresenta uno dei maggiori siti produttivi presenti sul territorio se si considera il personale civile, militare e l’indotto, proprio la mobilitazione delle organizzazioni sindacali negli anni ha scongiurato il paventato rischio di chiusura, per poi arrivare alla conquista del suo rilancio con la ritrovata autonomia gestionale attraverso la fondamentale dislocazione anche rispetto alle opere manutentive dei mezzi anfibi, fino alla notizia di 40 assunzioni di personale civile che aveva in parte sopito le polemiche sulla miopia politica rispetto alle tante problematiche del territorio Brindisino- dice il sindacato- Pertanto la mancata calendarizzazione delle 40 assunzioni di cui sopra, considerato che siamo fermi all’annuncio datato orami tre anni, va considerata un’occasione persa perché doveva essere un importante punto di partenza per altri impegni sul piano assunzionale, per garantire quella necessaria continuità e valorizzazione delle competenze e dare fiato all’economia di questo territorio; queste assunzioni erano parametrate alle esigenze di personale della pianta organica di quegli anni, nel frattempo tra pensionamenti e trasferimenti l’organico è già di molto diminuito e per i prossimi anni, considerato le quiescenze in atto, la carenza si attesterà a ben 180 unità in meno nel 2025, facendo scendere la Base ad una capacità lavorativa di un terzo del fabbisogno reale, anche se dovessero arrivare le 40 unità, cosa che non accadrà nel breve periodo, saremo comunque di fronte ad un organico ridotto della metà rispetto a quello necessario con l’aggravio di una perdita di competenze e conoscenze senza il trasferimento delle stesse in mancanza di avvicendamento, esperienze che in una situazione di questo tipo andranno disperse irrimediabilmente”.
BrindisiOggi
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