Arriva la tares, ma lo Stato non ha ancora stabilito il costo. L’assessore:”La prima rata slitterà a giugno”

BRINDISI- Arrivano tre rate della Tares ma a dicembre ci sarà la super bolletta. O quanto meno il conguaglio. Si brancola nel buio. Il governo nazionale non ha ancora approvato il regolamento per la nuova tassa-tributo per la spazzatura, i Comuni non sanno quali sono le loro entrate, e i cittadini non sanno quanto devono pagare. Regna l’incertezza.

Intanto l’Abaco a Brindisi ha inviato ad alcuni cittadini i tre primi bollettini da pagare per la Tares 2013. Un calcolo sommario, in quanto non esiste ancora la percentuale stabilita dallo Stato e quindi la tariffa che dovrà approvare poi il Consiglio comunale. Intanto le tre rate sono state calcolate in base agli importi pagati da ciascun cittadino per la Tarsu dello scorso anno. La quarta rata dovrà essere versata entro il 20 dicembre 2012 con modello F24 tendendo conto delle tariffe che saranno approvate dall’assise civica e della maggiorazione standard pari a 0, 30 euro per metro quadro riservata allo Stato.

Insomma prima si pagano queste, poi si vedrà. In quanto ancora una disposizione certa non esiste. La prima rata scade il 31 maggio prossimo, tra pochissimi giorni. Ma sono tanti i residenti che non hanno ancora ricevuto gli avvisi di pagamento, altri invece se lo sono visto recapitare solo qualche giorno fa. L’amministrazione comunale sta valutando la possibilità di far slittare il pagamento al 20 giugno prossimo. Una decisione che è al vaglio del sindaco Consales e dell’assessore al Bilancio Carmela Lomartire. Uno rinvio che non prevede nessuna mora o sanzione, ma che darebbe qualche altro giorno di tempo.

Intanto la nuova tassa-tributo, in quanto si tratta di una forma ibrida, non è ancora stata regolamentata creando difficoltà anche ai bilanci comunali. Lo precisa l’assessore al ramo del Comune di Brindisi Carmela Lomartire. “Attendiamo che lo Stato approvi il regolamento sulla Tares- spiega l’assessora- c’è una grande indeterminatezza nelle reali entrate delle casse comunali, per questo anche la difficoltà di redigere un bilancio previsionale reale. Tutti i Comuni d’Italia sono nelle nostre stesse condizioni. L’approvazione del bilancio infatti è slittata da aprile al mese di luglio”.

Tra Imu della prima casa sospesa, quella sugli opifici che finisce nelle tasche dello Stato e Tares indeterminata, i numeri restano incerti. I Comuni non riescono a redigere i bilanci, e le famiglie vivono nel limbo, col timore che quello che non si paga prima bisognerà poi restituirlo con gli interessi.

Lucia Portolano

2 Commenti

  1. e solo tutto incredibile cambiano nome tarsu tares e quantaltro solo x poter sfilare altri soldi ai cittadini. con famiglia di 4 persone molti mesi con tutte le tasse da pagare e dura arrivare al 31…grazie tanto politici di merdas e loro continuano a sguazzare e rubare come e quando vogliono…

  2. Prendiamo la nostra pensione o stipendio e lo lasciamo direttamente sia al nostro comune che allo stato così i nostri politici si possono arricchire ancora di più

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