Arresti asl: gli altri indagati parlano e Perrino torna libero

BRINDISI – Non hanno fatto scena muta come gli altri prima di loro, gli indagati finiti agli arresti domiciliari secondo le disposizioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Brindisi, Valerio Fracassi, su richiesta del procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi. Stamane è stato il turno degli interrogatori di garanzia per, tra gli altri, Gianluca Pisani, funzionario dell’area gestione tecnica dell’Asl, difeso dall’avvocato Roberto Cavalera, Giovanni De Nuzzo, anch’egli dipendente Asl, e Cosimo Bagnato, noto imprenditore edile, i cui interessi sono curati dall’avvocato Rosario Almiento. Intanto questo pomeriggio è tornato in libertà Antonio Perrino, l’imprenditore brindisino di 86 anni.  Il gip ha ritenuto Perrino estraneo ai fatti contestati perchè non più operativo nella  società a cui era a capo.

Gianluca Pisani ha fornito una lunga dichiarazione al gip in cui ha spiegato le modalità di svolgimento delle gare d’appalto dell’area gestione tecnica dell’azienda sanitaria locale. Gli inquirenti, nel concreto, gli contestano che non poteva non sapere che le buste contenenti le offerte fossero truccate: Pisani respinge tale accusa. Per verificare la manomissione dei plichi, secondo il funzionario, è dovuta intervenire la polizia scientifica con indagini mirate e tecniche particolari. Pisani, membro della commissione, non poteva accorgersi delle irregolarità, tanto più che, in fase di apertura delle buste, il funzionario si trovava al computer, di spalle rispetto all’azione. La manomissione, tra l’altro, sarebbe avvenuta, anche secondo le ricostruzioni degli inquirenti, alla presenza e alla conoscenza del solo ingegnere Vincenzo Corso, il direttore dell’area tecnica e il presunto dominus del sistema illecito, particolare che si aggiungerebbe a dimostrare l’innocenza di Pisani.

Giovanni De Nuzzo, altro dipendente Asl, ora in pensione, finito nella bufera e ora ai domiciliari, ha fornito al gip, grosso modo, la stessa versione di Pisani: era impossibile, per lui, accorgersi di un illecito avvenuto sulle buste cui era estraneo.

L’altro soggetto finito ai domiciliari e assistito, come De Nuzzo, dall’avvocato Almiento è, invece, Cosimo Bagnato, noto imprenditore edile che si sarebbe, secondo l’accusa, aggiudicato illecitamente alcuni appalti, usufruendo del “sistema Corso”. Anche Bagnato ha respinto le accuse, dichiarando al gip di non aver mai avuto contatti diretti con i responsabili dell’area gestione tecnica dell’Asl prima che gli appalti fossero assegnati alla sua ditta.

Maurizio Distante

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*