Aria irrespirabile, Legambiente: “Servono più strumenti di controllo”

INTERVENTO/ Le tante segnalazioni e foto che attestavano la presenza di roghi inviate da cittadini brindisini ed anche da soci di Legambiente, hanno trovato un riscontro nelle verifiche condotte dall’ARPA ed in quanto riferito dal sindaco Rossi e dalla dirigente dell’ARPA D’Agnano in conferenza stampa.

Come l’anno scorso, la causa è stata individuata in scelte, definite “criminali” di sottoporre a combustione sterpaglia e soprattutto rifiuti contenenti materiali plastici e probabilmente bachelite. Come l’anno scorso la zona interessata si trova a sud del petrolchimico.

Le centraline di rilevamento e soprattutto il mezzo mobile collocato a ridosso della discarica Micorosa, hanno rilevato sforamenti di PM10 e di benzene, ciò che provoca due necessarie considerazioni e richieste: va intensificato il lavoro degli addetti alla vigilanza ed alla prevenzione di reati ambientali e ancor più va intensificata la dotazione di mezzi e personale tecnico nel sistema di monitoraggio ambientale globale, sciaguratamente non finanziato ed attuato subito dopo la decisione di considerarlo prioritario nel piano di risanamento dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale ed oggi oggetto dell’incredibile decisione del ministero per la transizione ecologica di non disporre nella revisione  dell’autorizzazione integrata ambientale per Versalis una rete di rilevamento pubblica nel petrolchimico.

Vanno combattuti coloro che con i roghi attentano alla salute pubblica, ma ancor più vanno garantiti strumenti di monitoraggio ambientale e scelte istituzionali che tutelino ambiente e salute pubblica.

Doretto Marinazzo

Presidente Circolo “Tonino Di Giulio” Legambiente Brindisi

 

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