BRINDISI- Il Consiglio di Stato dà la ragione al Comune di Brindisi e condanna Monteco a pagare 4 mila euro di spese legali. Ribaltata la sentenza del Tar di Lecce, la camera di consiglio il 15 luglio scorso ha respinto l’istanza cautelare proposta in primo grado. Quella con la quale il tribunale amministrativo accoglieva il ricorso presentato da Monteco, società che si occupa della raccolta rifiuti in città, contro la società Aimeri che si era aggiudicata la gara d’appalto per svolgere il servizio per un anno. Unica società che aveva presentato un’offerta.
Svolta nella vicenda rifiuti, dopo mesi di contenzioso e di incertezze.
Il Tribunale amministrativo regionale di Lecce aveva sospeso, su ricorso della ditta Monteco l’efficacia dell’ordinanza sindacale con cui l’effettuazione del servizio veniva affidata alla ditta Aimeri Ambiente s.r.l..
La tesi presentata dal Comune di Brindisi, difeso dall’avvocato Saverio Sticchi Damiani, ha convinto il massimo organo giudiziario. Secondo i magistrati infatti “il danno prospettato dal Comune si presenta meritevole di qualificazione come grave e irreparabile. Rilevato che il contratto con Monteco è scaduto e non risulta essere intervenuta l’autorizzazione dell’Autorità dell’Ambito. Ritenuto, che per conseguenza, il Comune non sembra tenuto sotto nessun profilo a prendere in particolare considerazione la posizione di Monteco rispetto a quello di ogni altro operatore del settore.”
Insomma secondo il Consiglio di Stato essendo ormai scaduto il contratto con Monteco questa non poteva vantare alcuna posizione di vantaggio. Neanche in base alla disposizione regionale che chiedeva di non procedere a nuove gare da appalto in caso di scadenza di contratto ma di prevedere proroghe con le precedenti aziende sino alla maxi gara dell’Aro.
Il Comune vince, la posizione di Aimeri, la società che si è aggiudicata la gara, a questo punto diventa regolare.
“Quanto stabilito dal Consiglio di Stato – afferma il Sindaco Mimmo Consales – costituisce la conferma che il Comune di Brindisi non aveva torto nel momento in cui è stata emessa una ordinanza per affidare il servizio ad una azienda diversa dalla Monteco. Adesso valuteremo il da farsi con i nostri legali”.
Lu.Po.
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