Appalti truccati, pugno duro dell’Asl: dopo tre anni licenziato l’ingegnere Corso

BRINDISI- L’Asl di Brindisi licenzia Vincenzo Corso, l’ingegnere che per anni è stato  il capo dell’Ufficio tecnico. Il provvedimento disciplinare avviene dopo 3 anni dal giorno in cui Corso fu arrestato perché coinvolto in un’inchiesta che lo accusa di essere il “deus ex machina” di un giro di appalti truccati della sanità brindisina per agevolare aziende “amiche”.  La Procura di Brindisi parlò di “sistema Corso”, considerandolo il regista  di tutta l’affare che registrò che portò all’arresto di 21 persone e 133 indagati.  Nel fascicolo finirono molti nomi di politici, per alcuni arrivò la prescrizione, per altri l’archiviazione. Un’inchiesta partita nel 2007 e finita nel 2013. L’ingegnere, difeso dall’avvocato Rosario Almiento, è imputato per associazione a delinquere. Contro di lui intercettazioni ambientali e le registrazioni delle telecamere che erano state installate nel suo ufficio.  Corso tra carcere e domiciliari  è stato detenuto per un anno.

Corso qualche giorno dopo l’arresto fu sospeso dal servizio  insieme ad altri tre dipendenti dell’azienda sanitaria locali, , ieri sera la Commissione disciplinare della Asl, alla presenza dello stesso ingegnere ha deliberato per il suo licenziamento. La direzione generale guidata Giuseppe Pasqualone, di concerto con il lavoro della  Commissione disciplinare,  ha fatto il pugno duro. La Commissione è presieduta dall’avvocato Alfredo Perricci, finito agli onori della cronaca   per essere  stato vittima tre  mesi fa di un attentato incendiario ai danni della sua vettura parcheggiata all’interno del giardino degli uffici della Asl in via Napoli.

Il provvedimento è stato emesso sulla base della legge Brunetta nelle pubbliche amministrazioni, che prevede il licenziamento senza attendere la fine del procedimento giudiziario se dovessero essere elementi evidenti.

Resta ancora sospeso dal servizio Antonio Ferrari, geometra dell’Ufficio tecnico, presunto attuatore e fruitore del sistema fraudolento. Ferrari ha chiesto di rientrare ma la sua istanza è stata rigettata, anche lui è accusato di associazione a delinquere.

Lucia Portolano

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