
BRINDISI- Appalti e tangenti Enel, tornano in libertà i quattro dipendenti e funzionari della centrale termoelettrica Federico II, che erano stati arrestati, tre ai domiciliari e uno in carcere, indagati a vario titolo per un presunto giro di corruzione attorno agli appalti della centrale di Cerano. Il quinto arrestato, dopo le dimissioni, aveva ottenuto la trasformazione dei domiciliari in una misura interdittiva della sospensione.
Il gip Stefania De Angelis, ritenendo cessate le esigenze cautelari, pur confermando i gravi indizi, ha accolto le richieste di scarcerazione formulate dalle difese per Domenico Iaboni, Vito Gloria, Fabiano Attanasio e Carlo De Punzio, quest’ultimo, difeso dall’avvocato Giovanni Brigante, era l’unico finito in carcere.
Le misure cautelari, richiesti dai pm Milto Stefano De Nozza e Francesco Carluccio, erano state eseguiti il 5 maggio scorso, dopo le indagini della Guardia di finanza. Il 6 giugno si è svolto l’incidente probatorio durante il quale l’imprenditore Giuseppe Luigi Palma è stato ascoltato alla presenza degli indagati. E’ stato lui a far partire l’inchiesta denunciando i fatti prima ai vertici Enel e poi agli investigatori. Palma da qualche tempo era rimasto fuori dagli appalti. Nel corso dell’interrogatori ha ribadito le accuse. Anche l’imprenditore è indagato in concorso con gli altri per corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.
BrindisiOggi
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