BRINDISI- Lo dicono prima che la situazione possa degenerare. Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil chiedono un intervento della politica sugli appalti all’interno del gruppo Eni. I sindacati scrivono al sindaco Mimmo Consales e al presidente del consiglio comunale Luciano Loiacono affinchè sia dato seguito all’impegno assunto dall’assise civica il 14 aprile scorso quando si deliberò per la costituzione di un gruppo di lavoro al fine di attivare “il confronto con i vertici del gruppo ENI, alla presenza del signor Prefetto, delle parti sociali, dell’Ispettorato del Lavoro. Per concordare un protocollo, partendo da quello sottoscritto in prefettura in data 5 ottobre 2009, finalizzato ad assicurare una clausola sociale di salvaguardia dei livelli occupazionali nei passaggi di cantiere, da inserire nelle gare di affidamento dei lavori alle ditte appaltatrici. Il tutto unitamente alle clausole tendenti a garantire anche il rispetto della legalità e della sicurezza del lavoro, quale criterio da tener conto nell’ambito delle gare, superando la modalità del massimo ribasso”.
I sindacati chiedono di intervenire con urgenza in quanto negli ultimi tempi durante i cambi di appalto è stato registrato un peggioramento nelle condizioni di lavoro. “E’ indispensabile – scrivono i segretari provinciale di Cgil, Cisl e Uil- un’interlocuzione con ENI prima che siano definiti i bandi per le prossime gare e, per questo, i margini temporali sono ormai ristrettissimi. Inoltre, sarebbe utile, in questa fase, avere certezze da ENI sugli investimenti programmati per la fermata prevista per settembre prossimo e sul complessivo piano industriale previsto per lo stabilimento brindisino.Facciamo presente che tutti i lavoratori interessati alle attività dell’indotto, da tempo aspettano soluzioni rispetto alle criticità che affrontano ogni giorno e siamo preoccupati per il clima di tensione che cogliamo esserci nelle diverse unità produttive. Confidiamo quindi in un riscontro urgente alle nostre richieste al fine di evitare che il disagio sfoci in forme di protesta sicuramente dannose sia sul versante sociale sia sul versante produttivo”.
BrindisiOggi
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