Appalti, giovedì la Cgil in piazza raccoglie firme per proposta di legge

BRINDISI – Appalti, la Cgil giovedì in piazza raccoglie firme per proposta di legge.

Il prossimo 19 marzo la Cgil scenderà in piazza anche a Brindisi, come in altri comuni della provincia e in tutte le strutture comunali del sindacato, vivrà la giornata nazionale di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sugli appalti.

Una proposta che mira a ripristinare la responsabilità solidale delle committenti, vuole rafforzare le tutele occupazionali nei cambi appalto, cercando di riunificare e non dividere vecchi e nuovi assunti.

“È quasi quotidiana la denuncia di irregolarità e cattiva gestione negli appalti pubblici, problemi che riguardano anche la realtà brindisina, come purtroppo dimostrano i casi riportati puntualmente dalla cronaca locale. – dichiara Michela Almiento, segretario provinciale della Cgil – Sono criticità di un sistema italiano che evidenziano  quanto sia diffuso il fenomeno dell’illegalità e della corruzione nel nostro paese,  che, solo a guardare il danno economico,  pesa il 20% in più sul costo complessivo degli appalti stessi.”

A trovarsi nel mezzo di questi sprechi e fenomeni di malaffare ci sono centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che svolgono il proprio lavoro ma che non hanno tutele adeguate né sociali né nella legislazione, in particolare sul tema della responsabilità solidale e nella clausola sociale nei cambi di appalto.

“Quasi sempre l’abbattimento dei costi in fase di gara finisce con l’essere scaricato sulla qualità dell’opera e sulla qualità del lavoro, anche in termini di sicurezza. Inoltre le nuove norme del Jobs Act, di fatto, aggravano tali situazioni, – sostiene la Almiento – perché finiscono per disincentivare le clausole sociali nei cambi appalto e danneggiare i lavoratori che hanno maggiore anzianità. Anche a  Brindisi da anni, come Sindacato, registriamo una vertenzialità diffusa nel sistema degli appalti: per questo motivo, invitiamo tutti i cittadini a firmare per contrastare la corruzione e l’infiltrazione della criminalità organizzata, in contemporanea con il massimo ribasso nei criteri di gara, ma non solo: si vogliono garantire il rispetto delle norme e dei contratti, reintrodurre gli indici di congruità per salvaguardare l’occupazione, garantire la clausola di salvaguardia occupazionale e i diritti contrattuali ed escludere dalle gare le aziende che violano le norme e gli obblighi verso i dipendenti.”

Per la Cgil il nuovo Codice sugli Appalti che il Governo italiano deve definire deve recepire ciò che è importante inserire se si vuole agire concretamente contro l’illegalità e la corruzione, avendo come obiettivi la qualità nell’esecuzione delle opere,  e la tutela dei diritti dei lavoratori.

Agnese Poci

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*