Appalti Asl truccati: è la colla a caldo il segreto per non lasciare tracce sulle buste

BRINDISI – «Senti, ti posso dare un faldoncino? E te lo guardi direttamente a casa, tanto è poca roba». Questo è l’inizio di una conversazione avvenuta il 24 aprile 2007 in un ufficio dell’ex ospedale Di Summa, a Brindisi. Un dialogo che per gli inquirenti delle operazioni Mercadet e Virus deve essere stato illuminante.

I protagonisti dello scambio carpito dai carabinieri dei Nas di Taranto e dalla Guardia di Finanza di Brindisi sono l’ingegnere Vincenzo Corso e il faccendiere Giovanni Borromeo, membro del consiglio d’amministrazione della Santa Teresa ma a proprio agio nei corridoi dell’Asl di Brindisi, quasi fosse di casa, da quelle parti.

«Soltanto due piccole cose stavo osservando – prosegue Corso – questo laterale qua… rimane tutto…». E l’altro incalza: «Rimane umido, e deve stare all’aria, così, capito?». Si parla, secondo gli inquirenti, delle buste contenenti le offerte presentate dalle ditte partecipanti agli appalti dell’area gestione tecnica dell’azienda e di come manometterle senza sgualcirle e dare nell’occhio. Per la Procura non ci sono dubbi. «Ma anche dopo diversi giorni rimane sempre tutto… tutto… onde… come cazzo si può evitare? Che poi vedi? Non si salda». Corso è preoccupato dalle “onde” che rimangono sugli involucri.

A “mano libera”, in effetti, è dura anche per il più preciso amanuense non lasciare traccia della violazione. Aprire il plico, controllare il suo contenuto, riporre i fogli a posto, richiudere e applicare la colla senza che nessuno se ne accorga, non è impresa facile. La soluzione, però, c’è e Borromeo la propone al suo presunto socio. «Si deve, deve… dev’essere cioè c’è un sistema, che è una… questo… a caldo, questo va a caldo, qua ci vuole un macchinario… prendere un affare per tutta la lunghezza». Un macchinario! Un affare che applichi la colla a caldo in un sol colpo, per tutta la lunghezza del plico, insomma.

Corso è entusiasta della pensata di Borromeo e ordina: «Non si vende, secondo te? Fai un’indagine di mercato. La faccio comprare, basta che mi dici dov’è». «Una qualunque cartoleria», e il gioco è fatto. Proprio la risposta che serviva a Corso per risolvere il problema delle “onde” sulle buste.

Maurizio Distante

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*