Antonino, Ciullo, Serra e Ribezzi presentano la richiesta di variante per salvare le contrade abusive

BRINDIS -” La vicenda delle contrade abusive a suo tempo oggetto di varianti di recupero è tornata di attualità in questi giorni con il rischio di scatenare l’ennesima bomba sociale di cui la città non ha assolutamente bisogno. Intendiamo riferirci, in particolare, ai comparti Tuturano – Torre Rossa, Giambattista, Palmarini Schiavoni, Muscia e Montenegro”. Lo scrivono i consiglieri di opposizione Gabriele Antonino, Massimo Ciullo, Gianluca Serra e Umberto Ribezzi.

I consiglieri ricordano che  che la Legge 47/1985 consentiva di sanare gli immobili costruiti senza concessione edilizia ultimati entro la data del 1° ottobre 1983. I Comuni erano tenuti a perimetrare le aree in cui insistevano gli insediamenti abusivi e ad adottare le conseguenti varianti urbanistiche. Il Comune di Brindisi approvò le perimetrazioni con deliberazione del Consiglio Comunale n. 7 del 18 febbraio 1987 e adottò le varianti di recupero con deliberazione del Consiglio Comunale n. 118 del 27 luglio 2000.

Tali varianti furono poi definitivamente approvate con deliberazione del Consiglio Comunale n. 183 del 27/11/2000, esattamente 20 anni fa.

Solo nel 2005 le varianti di recupero approvate dal Consiglio Comunale ricevettero l’assenso definitivo della Regione Puglia.

Va anche ricordato che il Piano Regolatore Generale era stato adottato con deliberazione n. 6 del 10/01/1980 ma che era stato approvato in via definitiva dalla Giunta Regionale solo con deliberazione n. 10929 del 28/12/1988.

Il PRG quantificava in 34.300 stanze il fabbisogno abitativo cui non si poté dare da subito soddisfazione atteso che solo a decorrere dagli anni 2000 venivano approvati gli strumenti attuativi previsti dal PRG (Piani di recupero, Piano di zona, eccetera).

“In conseguenza di tale inerzia – aggiungono – si verificò un esteso abusivismo di necessità cui si tentò di porre rimedio con le varianti di recupero approvate nell’anno 2000. Per venire ai giorni nostri l’Amministrazione Comunale ha finalmente avviato l’esame delle domande di condono pendenti presso l’ufficio urbanistica. E subordina il rilascio della agognata concessione edilizia alla circostanza che non siano stati commessi altri abusi oltre a quelli denunciati con la domanda di condono. In realtà è accaduto che molti degli autori degli abusi, in ragione delle mutate esigenze familiari e a causa dell’enorme lasso di tempo trascorso tra la presentazione delle domande di condono, l’adozione delle varianti di recupero e l’approvazione definitiva da parte della Giunta Regionale , hanno realizzato nuovi vani o pertinenze rispetto a quelle esistenti al 1°ottobre 1983 non avendo potuto beneficiare, perché ancora privi di concessione edilizia, delle norme che avrebbero consentito tali ampliamenti senza incorrere in illeciti edilizi. Intendiamo riferirci, in particolare, al Piano casa, introdotto dal Decreto Legislativo 112/2008 ed operativo dal  1° aprile 2009, con la finalità di incentivare gli investimenti dei privati per migliorare o implementare le abitazioni esistenti al fine di corrispondere al fabbisogno abitativo evitando l’ulteriore consumo di suolo. Per evitare che tali cittadini subiscano una nuova penalizzazione, divenendo destinatari di ordinanze di demolizione di  parte o dell’intero fabbricato in cui risiedono, abbiamo presentato una mozione con cui si chiede l’adozione di una nuova variante urbanistica per i comparti Tuturano – Torre Rossa, Giambattista, Palmarini Schiavoni, Muscia e Montenegro”,

“E’ bene sottolineare – dicono ancora –  che il solo avvio della nuova variante potrebbe consentire un recupero “giurisdizionale”, nei limiti della normativa vigente, degli immobili parzialmente modificati a seguito della domanda di condono o degli immobili per cui la domanda di condono non fu presentata “poiché verrebbe meno l’interesse pubblico alla demolizione” (da ultimo: TAR Lombardia Sez. II n. 58 del 25/02/2020). Insomma: un gesto di responsabilità cui intendiamo chiamare a pronunciarsi l’intero Consiglio Comunale”.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*