INTERVENTO/ La cultura del patriarcato sta mietendo ancora vittime. Sono già sei le donne vittime di femminicidio dall’inizio del 2024. Per non contare le violenze fisiche e psicologiche dentro e fuori le mura domestiche. Accade anche nella nostra provincia. Un aumento, anche rispetto allo scorso anno, che fa orrore e ci impone di reagire con ancora più determinazione e forza. E’ un dovere della società civile che rappresentiamo, ma soprattutto delle istituzioni tutte. E che cosa fa l’attuale amministrazione comunale di Brindisi a fronte di questa strage? Sospende il servizio del Centro di Anti Violenza a partire dal 1° febbraio. Una decisione da brivido, orribile e inaccettabile. Il Comune lascia centinaia di donne, maltrattate e in pericolo, prive di assistenza e di tutela. Il Centro antiviolenza di Brindisi opera da oltre un quarto di secolo in città soccorrendo donne e minori, vittime di abusi e violenza. Tale indispensabile servizio è stato già finanziato dalla Regione Puglia e tali fondi non devono essere utilizzati per altre finalità. Esprimendo solidarietà totale alle utenti del Centro antiviolenza e alle operatrici impegnate su questo fronte, la sezione ANPI Brindisi “Vincenzo Gigante” aderisce e partecipa al corteo di protesta indetto da CGIL, SPI e FP Brindisi per la mattina del 6 febbraio prossimo.
Il programma prevede il raduno di tutti i partecipanti e le partecipanti alle ore 9.30 in piazza Cairoli a Brindisi. Il corteo partirà alle ore 10 per raggiungere la sede del Comune dove sarà richiesto un incontro al sindaco. Invitiamo la cittadinanza a partecipare con convinzione.
Tea Sisto (presidente della sezione “Vincenzo Gigante” ANPI Brindisi)
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