LECCE- Apertura dell’anno giudiziario, nel 2014 le criticità della giustizia restano sempre quelle legate alla durata dei processi, alla carenza degli organici, al sovraffollamento delle carceri, alla necessità di una riforma. Lo ha ricordato nella cerimonia di questa mattina il neo presidente della Corte d’Appello di Lecce Mario Fiorella presso il palazzo di giustizia del capoluogo salentino.
Nella sua relazione Fiorella, che da alcuni giorni sostituisce Mario Buffa, ha parlato dei problemi della giustizia ma anche dei numeri che tutto sommato fanno sperare , ad esempio settore penale e’ diminuita la durata media dei processi di primo grado a Lecce e Brindisi , 663 giorni a Lecce e 419 a Brindisi rispetto ai 675 e 442 dell’anno precedente, mentre e’ leggermente aumentata a Taranto, 619 giorni a fronte dei 580 del 2012. I processi d’appello poi sono risultati piu’ veloci in entrambe le sedi , 560 giorni a Lecce e 733 a Taranto, contro i 674 e gli 823 dell’anno precedente.
Il presidente Fiorella ha fatto anche un passaggio sulla nuova piaga del Salento, il traffico dei rifiuti pericolosi. La situazione su questo fronte è preoccupante, molte discariche restano nascoste ed inquinano a nostra insaputa le falde acquifere. L’attenzione sull’ambiente, proprio per questo, resta alta. Tanto è stato fatto ma tanto altro ancora si può fare, come nel caso tutto tarantino dell’Ilva.
I nuovi assetti criminali nell’intervento del procuratore Vignola che in primis a voluto rivolgere un particolare ringraziamento al lavoro svolto dalla Procura e dalla magistratura tutta per il caso del Morvillo Falcone. Vantaggiato tornerà in aula per il processo d’appello il prossimo 17 marzo.
Ma quello che ha sottolineato Vignola è stata la escalation delle attività criminali e la necessità di spingere le vittime ad una collaborazione maggiore con le forze dell’ordine.
In particolare nel brindisino, ha sottolineato il procuratore capo Cataldo Motta, nella sua relazione, è preoccupante la ripresa del contrabbando di sigarette e stupefacenti dove la SCU ha riattivato le frange stringendo collaborazioni con le cosche criminali di altre regioni del sud Italia, in particolare con quelle calabresi.
Quella che vi proponiamo è l’intervista a Roberto Tanisi, presidente distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati.
Lu.Pez.
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