SERRANOVA – (da Il7 Magazine) Ulivi secolari la cui storia viene cancellata con un colpo di ruspa, così la nostra terra perde ancora una parte delle sue radici e questa volta il senso non è figurato: è realtà. Lunedì scorso, 18 novembre, l’ARIF, l’Agenzia Regionale Attività Irrigue e Forestali, della regione Puglia, è tornata in terra di Brindisi per sradicare gli ulivi infetti per il contenimento della diffusione della Xylella Fastidiosa. Le ruspe sono state intercettate all’interno del Parco degli Ulivi Monumentali di Serranova e Torre Guaceto, in agro di Carovigno. Il Movimento No Tap, con decine di agricoltori e proprietari, insieme a molti ambientalisti arrivati da Carovigno e dai Comuni limitrofi, insieme hanno chiamato i Carabinieri per evitare che l’ARIF, l’ente regionale, abbattesse tre ulivi, di cui uno millenario, all’interno del Parco degli Ulivi Monumentali di Serranova e Torre Guaceto, in agro di Carovigno. Qualche giorno prima, venerdì 15 novembre, erano stati abbattuti nel campo attiguo altri cinque ulivi plurisecolari, senza il consenso del proprietario, che si era recato sul fondo proprio per la raccolta abbondante delle olive da questi alberi. Il Movimento No TAP aveva , per questo, subito denunciato l’avvenuto alla Sovraintendenza Belle Arti proprio per la monumentalità e l’età degli ulivi abbattuti.
“Gli abbattimenti sono dovuti alla Determina del Dirigente Sezione Osservatorio Fitosanitario n. 146 del 1 ottobre 2019 nel Comune di Carovigno- ha spiegato Angelo Gagliani del Movimento No Tap Brindisi- Il DGR 1890/2018 aveva stabilito “di dare continuità amministrativa, nonostante la sopravvenuta Decisione (UE) 2018/927, alle ordinanze di estirpazione, da emettere o già emesse nel monitoraggio luglio 2017-aprile 2018”, istituendo una nuova “zona ex contenimento”, ma inesistente secondo la Decisione UE. Ma poi il Dirigente stesso, nella Determinazione del Dirigente Sezione Osservatorio Fitosanitario n. 59 del 21/05/2019 ha confermato le aree delimitate alla Xylella fastidiosa di cui alla decisione 2018/927/UE, dove non compare nessuna nuova “zona ex-contenimento”, indicando negli allegati i limiti geografici delle tre zone, cuscinetto, contenimento e infetta, dove Carovigno rientra chiaramente in zona infetta, in cui la Regione non può obbligare ad abbattere le piante infette da Xylella e non indica nessuna nuova zona ex contenimento”. A questo poi si aggiunge che gli ulivi di Serranova sono protetti dal Project Life+ Nature and Biodiversity “CENT.OLI.MED” (LIFE 07 NAT/IT/000450) della Comunità Europea.
Il progetto LIFE+ “CENT.OLI.MED.” è stato pensato e realizzato per far conoscere l’incredibile ricchezza di biodiversità custodita dagli oliveti secolari. “CENT.OLI.MED.” si propone attraverso una serie di strategie di valorizzare gli oliveti monumentali come Aree Agricole ad Alto Valore Naturale in modo da: condividere i benefici che la conservazione dell’agro-ecosistema ha sull’attività produttiva; elaborare strategie di valorizzazione dell’olivicoltura e dei suoi prodotti per una sostenibilità amedio-lungo termine del settore; integrare le esigenze di protezione con quelle di sviluppo socio-economico dei territori agricoli nelle aree protette; attivare processi partecipativi di pianificazione sostenibile del territorio agricolo, coinvolgendo gli attori locali. Ora, gli ulivi di Carovigno fanno parte proprio di questo progetto. “Rientrano in zona infetta, e non nella nuova “ex zona di contenimento” i Comuni infetti di San Marzano, San Michele Salentino, Francavilla Fontana, Carovigno, Brindisi, Latiano, San Vito dei Normanni, Carosino, dove però la Regione ha ordinato nel 2019 una cinquantina di determine illegittime di abbattimento per oltre 500 ulivi, di cui molti sono monumentali e in zone a vincolo paesaggistico- spiega Gagliano- Il Movimento No TAP della Provincia di Brindisi ha presentato dall’inizio del 2019 numerose denunce e diffide ad ARIF, alla Regione Puglia, alla Sovraintendenza dei Beni Culturali: ed in Aprile 2019, all’ennesima diffida per l’abbattimento illegittimo di 160 alberi in agro di Brindisi e 21 ulivi “infetti” nel Parco degli Ulivi Secolari di Serranova e Torre Guaceto, il professor Gianluca Nardone da Direttore del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambientale della Regione Puglia ci aveva risposto in questo modo: “quegli alberi devono essere estirpati senza se e senza ma”, anche se ormai in zona infetta dichiarata dalla decisione UE 927/2018. Ricordiamo che a settembre 2019 il Prof. Nardone è stato indagato per truffa, abuso d’ufficio e peculato in gestione fondi Miur all’Università di Foggia”. Già in passato il Movimento No Tap aveva contestato e dichiarato illegittimi gli abbattimenti degli ulivi quando con la determina regionale 37 del 18 marzo 2019 si stabiliva l’estirpazione di 160 piante di ulivo infette per il contenimento della diffusione della Xylella Fastidiosa in agro di Brindisi. In quel caso di parlava di Contrada Mascava.
Il Movimento No Tap spiegava: “Le 160 piante infette, individuate nel monitoraggio luglio 2017-aprile 2018, localizzate nelle aree di cui alla DDS 109 del 19 aprile 2018″, e quindi ricadenti nella ex zona contenimento, ma oggi superata dalla Decisione (UE) 2018/927/UE del 27/06/2018 che ha aggiornato le aree delimitate alla Xylella fastidiosa sottospecie Pauca ST53, estendendo la zona infetta a tutta la Provincia di Brindisi, non hanno più alcuna motivazione per essere estirpate, dato che anche la norma regionale DGR 1890 di ottobre 2018, citata nella determina, colloca l’obbligo di estirpazione a 20 km dalla zona di contenimento: in effetti non ha più senso eliminare alberi della zona infetta distanti dalla zona di possibile diffusione a nord del batterio. Invece si procede per “dare continuità amministrativa, nonostante la sopravvenuta Decisione UE 2018/927”, senza senso. Gli alberi in determina si trovano quasi tutti concentrati ai due lati della SS 16 Brindisi – San Vito dei Normanni, passato il cavalcavia per la stazione di San Vito nelle Contrade Mascava, Grottamiranda fino a Serranova”.Anche in quel caso, come in quello di Carovigno, l’estirpazione era illegittima perché avveniva oltre i termini prescrittivi e la determina stabiliva “che chiunque non adempie alle disposizioni impartite ovvero provoca ritardi nella loro applicazioni è perseguibile ai sensi degli artt. 500 e 650 c.p.”.
Così la battaglia per salvare gli ulivi secolari continua e per sabato prossimo, 23 novembre, il Movimento No TAP ha organizzato alle ore 16.30 presso l’ex stabilimento di Via Roma a Carovigno all’assemblea degli agricoltori di Serranova e Carovigno per porre in essere un’azione di opposizione informata agli abbattimenti a Serranova.
Lucia Pezzuto
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