
CEGLIE MESSAPICA- Truffa dello specchietto, arrestato un 29enne.
Si tratta di Giovanni Fiaschè , residente a Noto (SR).
L’uomo , ieri , ha simulato la rottura dello specchietto retrovisore della propria autovettura BMW 118, proprio mentre transitava una Fiat Panda condotta da un libero professionista del luogo, e ha preteso con insistenza da quest’ultimo una somma di denaro a titolo di risarcimento danni. Al sopraggiungere del veicolo dei carabinieri della locale stazione, Fiaschè si è dato alla fuga, venendo immediatamente raggiunto e tratto in arresto dai militari.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Brindisi.
L’autore del tentativo di truffa appartiene a un gruppo di famiglie nomadi (i Fiaschè noti anche come “caminanti”) originarie della Sicilia dedite al particolare fenomeno ormai dilagante in tutta Italia.
Durante i festeggiamenti del Santo Patrono di Brindisi, i Fiaschè sono stati accampati nei pressi dell’area del centro commerciale Le Colonne di Brindisi poi si sono allontanati a seguito ai controlli del personale dell’Arma, per “sistemarsi” nel Comune di Massafra (TA).
L’Arma invita i cittadini a prestare la massima attenzione e ad entrare in contatto con la Stazione Carabinieri di riferimento per denunciare qualunque caso analogo o dubbio.
Qui di seguito alcuni consigli utili contro le truffe, reperibili anche sul sito internet dell’Arma dei Carabinieri all’indirizzo:
http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/giorno-per-giorno/contro-le-truffe/contro-le-truffe
E’ la truffa più vecchia del mondo, ma c’è ancora qualcuno ci casca; il raggiro più famoso per ottenere soldi facili dagli automobilisti e che non smette di mietere vittime in tutta Italia: la dinamica delle truffe è molto simile mentre il denaro richiesto per il “danno” va dalle 80 alle 160 Euro.
Tutti prima o poi possono incappare nella truffa dello specchietto, per questo è meglio prepararsi approfondendo la dinamiche del raggiro.
Tutto inizia con un colpo secco sulla vostra auto, spesso appena percettibile, seguono suoni di clacson o luci abbaglianti. Vi ritroverete con tutta probabilità inseguiti da un altro veicolo che cercherà di catturare la vostra attenzione in modo che vi fermiate.
Per semplice cortesia – eppur non comprendendo cosa accade – la maggior parte di noi si fermerà per ascoltare di cosa il conducente dell’altro veicolo vuole avvisarci con tanta urgenza, ma è proprio in quell’esatto momento che ha inizio la messinscena.
Nella truffa dello “specchietto” il sedicente danneggiato vi accuserà di aver rotto uno degli specchietti retrovisori della sua auto e cercherà di dare maggiore credibilità al raggiro mostrandovene lo stato (naturalmente il pezzo dell’auto è stato appositamente danneggiato in precedenza).
La richiesta di denaro per mettere a tacere la controversia sia aggira sempre tra le 80 e le 160 Euro, una somma che la maggior parte degli automobilisti trova in tasca. I truffatori contano sulla convenienza per l’automobilista di chiudere la questione istantaneamente o di compilare, in alternativa, il modello di contestazione amichevole attendendo la risposta dell’assicurazione.
Se sentite odore di truffa è sempre meglio insistere con la compilazione del modello, o, nel caso in cui il raggiro sia lampante, potete avvisare le Forze dell’Ordine. Nell’80% dei casi a questa avvisaglia i truffatori si dilegueranno in un battito di ciglia.
Per architettare la truffa dello specchietto, infatti, i malintenzionati possono arrecare danni alla vostra auto, attraverso il lancio di un sasso oppure un colpo di bastone sulla carrozzeria. L’intervento delle Forze dell’Ordine oltre a sventare la truffa vi consentirà di mettere a verbale il danno arrecato all’auto.
BrindisiOggi
Si può anche far finta di chiamare un parente che provveda a portare i soldi ed invece si compone il numero delle Forze dell’Ordine . Capiranno di cosa trattasi….