BRINDISI– Don Carlo di Verdi e Tosca di Puccini. al Nuovo Teatro Verdi è in scena la lirica. Per il secondo anno consecutivo rinnovata la collaborazione tra la Fondazione del Nuovo teatro Verdi e l’Amministrazione provinciale di Lecce. “Nonostante le difficoltà economiche- ha spiegato il sindaco di Brindisi Mimmo Consales- non abbiamo voluto far mancare questo appuntamento”.
Il sipario del teatro brindisino si alzerà con «Don Carlo» di Giuseppe Verdi (sabato 8 marzo) e «Tosca» di Giacomo Puccini (giovedì 20 marzo). Due allestimenti dedicati agli appassionati della grande musica lirica e del teatro d’opera, la rassegna è giuntya alla sua quarantacinquesima edizione con la direzione artistica del Maestro Sergio Rendine, compositore contemporaneo apprezzato in tutto il mondo.
«La stagione lirica è il segno – ha sottolineato Mimmo Consales – della collaborazione con l’Amministrazione provinciale di Lecce e si inserisce nel più ampio progetto di Capitale della Cultura 2019, che non è solo una candidatura o una bandierina di facciata ma l’anno zero di una vision comune che guarda alla cultura come valore sociale ed economico irrinunciabile. Oggi il rilancio della cultura rappresenta una necessità strategica per poter uscire dalla crisi».
Prima opera in scena sarà, sabato 8 marzo, il «Don Carlo» di Giuseppe Verdi con la regia di Golat Ludek, direttore artistico del Festival Internazionale Opera Praga. Un’opera fastosa e solenne. Andrà in scena nella versione italiana in quattro atti composta nel 1884. Tra gli interpreti Francesco Palmieri e Monia Massetti. Sul podio dell’orchestra «Tito Schipa» salirà Filippo Maria Bressan, il Coro lirico di Lecce sarà diretto da Emanuela Di Pietro.
Il «Don Carlo» fu musicato da Verdi su libretto in francese di Joseph Méry e Camille du Locle tratto dal poema drammatico «Don Carlos, Infant von Spanien» di Friedrich Schiller.
Vertice dell’ispirazione musicale verdiana, il tenebroso Don Carlo descrive un mondo straziato di vittime del potere al tempo della Sacra Inquisizione spagnola. Sommosse, roghi di eretici e ribellioni liberali fanno da sfondo a dolenti frustrazioni amorose dovute alla ragion di Stato.
Giovedì 20 marzo sarà invece la volta di «Tosca» di Giacomo Puccini, diretta da Enrico Castiglione, poliedrico regista e scenografo di fama internazionale, protagonista negli ultimi anni della stagione lirica al Teatro Antico di Taormina. Sul podio ritorna Marcello Panni, che dell’orchestra «Tito Schipa» è stato per quattro anni direttore artistico.
Con quest’opera Puccini costruisce un immortale affresco di passione amorosa e dramma individuale su uno scenario storico reale, la Roma dell’epoca napoleonica. Tosca è l’opera più interpretata nel mondo. Inno alla libertà, da Napoleone e dal potere pontificio, dai soprusi di Scarpia e dall’amore disperato che porta infelicità e rovina. Fondamentali la musica e il canto, forse più dei dialoghi, realizzati con un linguaggio diretto e accattivante. La vena melodica di Puccini trova sfogo nei duetti fra Tosca e Mario, oltre che nelle celebri romanze, una per ciascuno dei tre atti: «Recondita armonia», «Vissi d’arte», «E lucean le stelle».
«Anche quest’anno proponiamo una stagione lirica di altissimo livello – ha aggiunto Sergio Rendine – con titoli che coniugano innovazione e tradizione. Un grande risultato alla luce della fatica e dell’impegno che le amministrazioni del territorio sono costrette a mettere in campo per fronteggiare i tagli ai fondi per la cultura. E in questo quadro siamo riusciti a mantenere un alto livello di qualità affidando gli allestimenti a registi e interpreti di valore assoluto. Sarà un Don Carlo fedele alla partitura originale con atmosfere rarefatte che rafforzano i tratti dei luoghi e dei personaggi della storia. Poi arriviamo a Tosca, l’opera più rappresentata al mondo, con una messinscena pensata per esaltare le emozioni e la tradizione del celebre dramma pucciniano».
BrindisiOggi
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