BRINDISI– Non aspettava altro Giovanni Brigante, aveva il sassolino nella scarpa dai tempi in cui decise di lasciare il Pd. E così il consigliere regionale di Vendola in occasione dell’analisi del voto vomita tutto ciò che pensa sul partito di Bersani a livello locale e del candidato al senato Salvatore Tomaselli. Attribuisce a lui la sconfitta del Partito democratico in provincia di Brindisi. “Candidati calati dall’alto, anche se hanno fatto le primarie sostenuti dall’apparato- afferma Brigante– che non hanno legami con il territorio, che non sono ben voluti dall’elettorato di questa provincia. Basta comparare i voti di Tomaselli a Brindisi, Francavilla Fontana e Ostuni (19 per cento) sue città, rispetto a Pietro Iurlaro del Pdl (media del 40 per cento)”.
Poi bacchetta anche il centrosinistra al Comune di Brindisi. “Il laboratorio politico- continua l’esponente di Vendola- si è trasformato in un laboratorio di falegnameria. Nonostante governano questa città, occupano i posti di tutti gli enti hanno ottenuto un pessimo risultato. Sono come l’armata brancaleone, e poi lo sanno tutti che nell’attuale giunta ha potere anche l’ex sindaco di Brindisi”.
Attacchi a parte. Gli esponenti di Sviluppo e Lavoro, che vedevano candidata al quinto posto al Senato nella lista di Sel la loro coordinatrice Claudia Zezza, analizzano cosa non è andato, perché il partito di Vendola non è riuscito a portare un buon risultato neanche in Puglia, dove governa.
“Il risultato nella nostra città è stato positivo- afferma Zezza, abbiamo conseguito 8,11 per cento che rappresenta il miglior risultato nazionale di Sel”. Come per dire: è merito nostro. A Brindisi Sel siamo noi. “Non siamo stati capaci di comunicare quello che ha fatto il nostro governo in Puglia- continua Zezza– in campo della pubblica istruzione, nelle politiche agricole, con il piano straordinario del lavoro. C’è stata poi l’incapacità della sinistra, del Pd in particolare, di diventare quello che aveva promesso, un partito moderno con segnali di cambiamento”. Non sottovalutano lo tsunami Grillo che ha cavalcato la protesta popolare. Tanto che Giovanni Brigante afferma: “Non tutte le sconfitte arrivano per nuocere. Auspichiamo che il Pd, qualora non riesca a formare un governo, sia in grado di fare una proposta che veda Bersani mettersi da parte”.
Intanto l’associazione chiede al suo leader di restare a governare la Puglia. “Chiediamo a Vendola di restare alla Regione- aggiunge Zezza- per concludere quello che abbiamo iniziato”. Arrivati a questo punto lanciano la proposta: “Si apra anticipatamente la stagione congressuale per ridisegnare l’organigramma dei partiti della sinistra”.
Lu.Po.
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