Ammazzò il figlio per difendersi: padre condannato a 6 anni

La vittima Antonio Di Cataldo

LATIANO – Arriva la condanna di primo grado a sei anni e 8 mesi per Cosimo Di Cataldo, operaio 59enne di Latiano che uccise a colpi di pistola il figlio Antonio di 33anni. All’uomo, che fu accusato di omicidio volontario, è stata riconosciuta l’attenuante della ‘provocazione’ subita e lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato. Di Cataldo, difeso dall’avvocato Giancarlo Camassa, era presente in aula ieri mattina (12 settembre) e con lui c’era anche la moglie.

Un dramma famigliare che si consumò la notte del 26 luglio 2016. Antonio Di Cataldo era ritornato da pochi giorni a Latiano. Quella sera scoppiò l’ennesima discussione tra i genitori e il figlio. Il 33enne era armato, impugnava una Smith & Wesson calibro 38. I motivi erano sempre gli stessi, i soldi richiesti in più occasioni dal figlio.

Quella sera però la situazione precipitò. Cosimo riuscì a prendere la pistola quindi disarmare il figlio e fare fuoco, ma così come ha sempre sostenuto ai carabinieri ed al pm, per difendersi. Così come poi ha evidenziato la consulenza eseguita dal medico legale Antonio Carusi, la vittima, era sotto effetto di droga e alcol. Furono cinque i proiettili che colpirono il 33enne.

Il 59enne, nella disperazione, confessò subito quello che era accaduto. Fu lui stesso a chiamare in lacrime i carabinieri spiegando cosa fosse successo in casa sua. L’omicidio si consumò nell’androne di casa.

La difesa nel corso del processo con rito abbreviato è stata sempre convinta che l’omicidio sia avvenuto per legittima difesa. L’avvocato Camassa farà comunque ricorso in appello dove chiederà nuovamente l’assoluzione.

Ieri mattina, quando marito e moglie hanno ascoltato la sentenza sono scoppiati a piangere. Un pianto soffocato dal dolore di un padre e una madre che hanno una ferita sul cuore aperta e che mai potrà rimarginarsi.

Mar.De.Mi.

 

 

 

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