Altro che fiore all’occhiello, anche l’aeronautica in crisi: è ufficiale Dema chiede per la cassa integrazione per 83 dipendenti

BRINDISI- Non era solo un annuncio nelle quattro mura di Confindustria, Dema aeronautica ufficializza la richiesta di cassa integrazione straordinaria per 83 dipendenti su 137 dello stabilimento brindisino.  Nuova tegola sulle famiglie di questo territorio. Natale nero per i brindisini, dopo le lettere di licenziamento e di mobilità  dei lavoratori della Santa Teresa,  i trasferimenti fuori città e la mobilità per Edipower, arriva la brutta notizia anche  per quello che viene definito  fiore all’occhiello di questa provincia: il settore aeronautico.

Dema ha presentato istanza agli enti competenti e alle organizzazioni sindacali. L’azienda comunica la richiesta degli ammortizzatori sociali per crisi aziendale per per i lavoratori allocati presso lo stabilimento in via Mattei alla zona industriale di Brindisi.

“Le motivazioni – scrive l’azienda- che hanno dato luogo a tale richiesta sono legate alla forte contrazione del mercato aeronautico, già fortemente concorrenziale, che nei segmenti di riferimento dell’azienda in alcuni casi comprime la marginalità delle commesse portandole sistematicamente al limite della copertura del solo costo aziendale. “ Non solo, ma Dema punta il dito su Agusta : “A ciò si aggiunge- si legge ancora nella comunicazione- che la suddetta situazione è stata ulteriormente aggravata dalla recente comunicazione del cliente AgustaWestland, che ha deciso di internalizzare le commesse riguardanti il programma AW139 (cabine e travi di coda), affidate alla scrivente.”

Insomma Dema dà la colpa ad Agusta, del gruppo di Stato Finmeccanica,  l’attuale situazione della società che ha registrato “ un’improvvisa ed inaspettata mancanza di attività nello stabilimento di Brindisi, nei reparti: Montaggio e Lattoneria, Enti a supporto della Produzione ed Enti di staff quali qualità, Unità Tecnica a supporto della produzione (Ingegneria della Produzione), Logistica e Magazzini, Manutenzione, Programmazione e Servizi Generali.”

 L’intervento degli ammortizzatori sociali viene richiesto per un periodo di 12 mesi, a partire dall’l gennaio prossimo e interesserà  83 dipendenti, sospesi a zero ore,  dei 137 dipendenti dello stabilimento di Brindisi.

Lu.Po.

 

1 Commento

  1. Fiore all’occhiello? Ma per favore…. Un gruppetto di aziende terziste,quasi tutte monoclienti, appaltate solo per “appoggi ” politici delle satrapie locali, non in possesso di certificazioni proprie, chiuse nei singoli orticelli illudendosi che la pacchia della sub-sub-fornitura di manodopera semi-qualificata fosse la sola ragione di ossigeno, ebbene, costituirebbero un fiore all’occhiello? E questo sarebbe il tanto strombazzato e pompato “distretto dell’aeronautica”? La sola committente riporta in casa una linea di prodotto ed ecco che già si va con il culo per terra!! A ciò aggiungi poi tutti gli altri massacri di manodopera ed annichilimenti aziendali che stanno per prendere corpo, o che già lo hanno preso, come Edipower, Santa Teresa, Versalis e via discorrendo. Mi chiedo: cosa rimarrà di Brindisi? Che senso ha dirsi “Buon Natale”? Forse per qualche mascalzone, in malafede, che crede e vuol farci credere nella “ripresa economica” dello zerovirgolaqualcosa per cento? E mi fermo qui, che è meglio.

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