BRINDISI- “Altri nove carabinieri devono morire” così recita la lettera di minacce recapitata alla stazione dei Carabinieri Casale di Brindisi . L’indirizzo della lettera è scritto in stampatello, mentre all’interno è stata trovata una foto del cadavere di Stefano Cucchi con una frase dattiloscritta che per l’appunto riporta testualmente: “Altri nove carabinieri devono morire”. La lettera ora è al vaglio del laboratorio scientifico dell’Arma dei Carabinieri. Da un primo esame pare che la missiva sia stata spedita da Bari. E’ chiaro il rifermento al caso Cucchi e il legame con il carabiniere brindisino Francesco Tedesco, imputato nel processo per la morte del giovane ragioniere. Tedesco con le sue ultime dichiarazioni ha gettato un’ombra sui colleghi. Il militare brindisino ha svelato i retroscena della morte di Cucchi. Non si esclude che qualcuno voglia farsi giustizia. Ma al tempo stesso potrebbe trattarsi di un mitomane. Una nota che non sfugge ai carabinieri che stanno indagando , la famiglia di Tedesco risiede proprio al quartiere Casale di Brindisi.“Non sottovalutiamo assolutamente la minaccia , abbiamo rinforzato i presidi di autotutela ma senza assolutamente perdere la nostra serenità. Anzi rinforzando anche i nostri sforzi a tutela dei cittadini. Noi sappiamo di essere esposti al rischio ed è sancito nel nostro giuramento- ha detto il Comandante provinciale dei Carabinieri di Brindisi, Giuseppe De Magistris- La cosa non ci fa deflettere di un millimetro a favore e a tutela della cittadinanza. Non dobbiamo pensare che ora ci chiudiamo al riccio, tutt’altro siamo ancora più aperti al confronto per migliorare. La storia Cucchi è una storia sulla quale noi non interloquiamo. Ma di quello che è successo noi traiamo i nostri insegnamenti anche per migliorare i servizio a favore della cittadinanza”.
BrindisiOggi
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