Allerta terrorismo, arrivano nel Brindisino una squadra speciale dei carabinieri contro gli attentati

BRINDISI- Si alza l’allerta terrorismo nella provincia di Brindisi,  arrivati 10 uomini  particolarmente addestrati ed equipaggiati per affrontare attentati.  Il personale è andato ad integrare il comando provinciale dei carabinieri.  Da lunedì scorso è stato integrato il sistema di sicurezza della provincia con l’entrata in azione nel capoluogo brindisino delle Aliquote di Primo Intervento Carabinieri.

Si tratta di 10 uomini effettivi al Comando Provinciale di Brindisi, particolarmente addestrati e equipaggiati, in grado di fronteggiare un primocontatto con eventuali terroristi, consentendo il successivo intervento delle S.O.S. dell’11° Battaglione Puglia di Bari e del Gruppo d’Intervento Speciale dei Carabinieri (G.I.S.). Incrementata la sorveglianza di luoghi particolarmente frequentati come centri commerciali, piazze e monumenti.

Nel complesso, le A.P.I. rappresentano una forza da schierare sul territorio Brindisino e integra la classica struttura territoriale dell’Arma. Si tratta di unità sviluppate in maniera coerente, sinergica e complementare per affrontare la minaccia terroristica in tutte le sue possibili sfaccettature.

Gli attentati terroristici che hanno più volte interessato le città europee, anche recentemente, hanno portato la dimensione del pericolo terrorismo su un nuovo livello in tutto il continente europeo.

Conseguentemente, l’Arma dei Carabinieri si è immediatamente attivata per adeguare il proprio sistema di contrasto antiterrorismo alla nuova minaccia rappresentata da nuclei di fuoco suicidi, addestrati ed equipaggiati militarmente e pronti a colpire obiettivi civili e affollati.

A seguito del nuovo orientamento operativo espresso anche dal Ministero dell’Interno, il Gruppo d’Intervento Speciale (G.I.S.), la punta di lancia delle unità antiterrorismo dell’Arma, è stato temporaneamente dispiegato a protezione del Centro Nord Italia con lo schieramento di operatori a Roma e Milano. Tali distaccamenti vanno ad aggiungersi a quelli sempre in allerta presso la sede di Livorno e pronti a raggiungere qualsiasi punto del territorio nazionale grazie al supporto degli elicotteri dell’Arma o dei velivoli da trasporto dell’Aeronautica Militare.

In considerazione, però, della struttura capillare dell’Arma dei Carabinieri a protezione di tutto il territorio nazionale (urbano ed extraurbano), il Comando Generale, nel corso del 2015, ha anche provveduto a rafforzare le capacità dell’Arma territoriale e delle Unità Mobili di rispondere ad un’offesa di natura terroristica che dovesse andare a svilupparsi repentinamente al di fuori delle tradizionali grandi città.

Di conseguenza, dopo attenti studi che hanno riguardato dottrina d’impiego, addestramento, dotazioni e criteri di coordinamento con la Polizia di Stato, sono state costituite 18 Aliquote di Primo Intervento (A.P.I.) e 13 Squadre Operative di Supporto (S.O.S.) specificatamente addestrate per fornire una prima risposta in caso di attacco terroristico nell’attesa dell’arrivo del G.I.S.

Le A.P.I., che fanno perno sulla struttura territoriale dell’Arma, sono permanentemente schierate in 16 capoluoghi di provincia oltre che nei due reparti dei Cacciatori di Calabria e Sardegna e sono poste sotto il comando del locale Comandante Provinciale dei Carabinieri.

Le S.O.S., che dipendono, invece, dall’organizzazione mobile dell’Arma (Reggimenti e Battaglioni), sono sotto il diretto controllo del Comando Generale che, in considerazione di esigenze specifiche riguardanti la minaccia terroristica, ne dispone l’assegnazione temporanea ad un Comando Provinciale.

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