BRINDISI – Troppe lepri nel parco regionale Saline della Contessa, a Brindisi. Questo è quello che emerge dalle considerazione del consigliere regionale brindisino Giovanni Brigante, presidente della seconda commissione che analizza la situazione. I problemi derivanti da questo sovrappopolamento, secondo Brigante, graverebbero sugli agricoltori che vedrebbero i propri campi devastati dalla furia dei roditori e sulla sicurezza del traffico sulle strade che s’avvicinano alla riserva. La soluzione, stando a quanto emerso dai lavori della commissione, sarebbe rappresentata dalla costruzione di una recinzione intorno alle zone più densamente popolate dagli animali in soprannumero.
I soldi per porre in essere questo tipologia di intervento d’emergenza ci sarebbero e si potrebbero attingere dai proventi regionali derivanti dalle tasse dell’attività venatoria, 1 milione e 94mila euro circa. La soluzione, pur sembrando a portata di mano, non ha la strada spianata: secondo una legge regionale, la 27/98, infatti, i parametri della ripartizione di queste risorse sono ingessati e prevedono che il 90% di esse venga trasferito alle Province, che hanno l’obbligo della rendicontazione annuale per attività specifiche. Per sbloccare l’inerzia della situazione e superare l’emergenza, l’assessore e vicepresidente della giunta regionale, Angela Barbanente, ha suggerito, in sede di variazioni bilancio, di modificare la legge che disciplina il riparto dei proventi delle tasse venatorie regionali.
Quest’ipotesi non è stata condivisa dal vicepresidente del consiglio, Nino Marmo, secondo il quale sarebbe sufficiente un’interpretazione autentica della legge. L’assessore all’agricoltura Fabrizio Nardoni, intervenendo sulla questione, ha sottolineato la necessità di programmare interventi organici preventivi che evitino agli agricoltori forti situazioni di sofferenza come quella che si sta verificando a Brindisi. In tal senso, il presidente Brigante ha annunciato la possibilità che venga istituto un tavolo di concertazione fra Provincia, Comune, associazioni di categoria degli agricoltori, associazioni ambientaliste e dei cacciatori, per far sì che si organizzino interventi preventivi strutturali.
L’assessore Barbanente è stata chiamata in causa, a proposito del parco, da Francesco Tarantini e Fabio Mitrotti, rispettivamente presidente di Legambiente Puglia e presidente del Circolo Legambiente “Tonino di Giulio” di Brindisi. Gli ambientalisti hanno incontrato l’amministratore in seguito agli atti vandalici verificatisi nell’area protetta che non gode, comunque, di buona salute, visti i rifiuti sparsi e lo stato di abbandono in cui versa. La riunione è servita anche a sottoporre l’urgenza di richiamare il Comune di Brindisi affinché approvi il tanto auspicato Piano di Gestione. Esso porrebbe fine a una serie di comportamenti illeciti che da tempo ormai si susseguono in un’area che merita piuttosto di essere valorizzata e non deturpata. A rendere necessario un intervento istituzionale sono stati i monitoraggi e risultati delle attività di volontariato condotte dalla Legambiente.
«Constatiamo purtroppo un’assenza di controllo dell’area da parte dell’ente pubblico preposto all’attività di gestione e controllo del Parco – dichiarano Francesco Tarantini e Fabio Mitrotti – Negli ultimi anni sono state tante le iniziative di Legambiente per valorizzare il Parco regionale “Saline e stagni di Punta della Contessa” quali Spiagge e fondali puliti, Puliamo il mondo, Parchi puliti (in collaborazione con la Regione Puglia), campi nazionali di volontariato che hanno coinvolto anche gli agricoltori della zona, e ora l’associazione si accinge ad organizzare il secondo campo nel mese di agosto. Nel 2013, su incarico del Comune di Brindisi, la Legambiente ha inoltre condotto attività di avvistamento incendi e sensibilizzazione, ha coinvolto le scuole della città in attività didattiche su ecosistemi ed avifauna presenti ed ha messo in piedi una rete social per la promozione del parco. A fronte di tutto ciò – concludono Tarantini e Mitrotti – ci sembra assurdo che alcune aree del Parco vengano lasciate in un completo stato di abbandono. Pertanto invitiamo il Comune di Brindisi a intraprendere una via che consenta una gestione del parco differente da quella attuale, tesa a tutelare una realtà che merita di essere valorizzata e non deturpata».
BrindisiOggi
signor Brigante secondo la mia opinione visto che vivo nel nord e vedo come si gestisce questa situazione nelle regioni nord italia e tutto funziona le catture vanno fatte la caccia di selezione ,e importante perchè ogni tot di ettari devono vivere tot lepri.cordiali saluti