Allaccio diretto al cavo dell’energia, in casa bollette ridicole ma enormi consumi: coppia nei guai

OSTUNI – Avrebbero collegato il contatore Enel direttamente al cavo energetico: sono 2 gli arresti in flagranza di reato per furto aggravato di energia elettrica, condotti dagli agenti del commissariato di polizia di Ostuni, guidati dal Commissario capo Gianni Albano.

Si tratta di P. L. C. e M.M., rispettivamente un 49enne e una 54enne, conviventi residenti in un appartamento del centro storico ostunese.

Uno studio informatico eseguito dall’Enel su alcune case del centro storico avrebbe evidenziato alcune anomalie rispetto ad una abitazione in particolare. Una volta sul posto con la Polizia, il personale Enel avrebbe constatato che il contatore era stato rimosso dal suo naturale alloggiamento e che sarebbe stato eseguito un allaccio abusivo diretto al cavo energetico, con bypass dello stesso contatore che, isolato dalla manomissione, non avrebbe registrato i consumi che, invece, si concretizzavano perfettamente all’interno dell’appartamento.

Nell’abitazione gli agenti avrebbero trovato, in funzione, un frigorifero di grosse dimensioni, uno scaldabagno, un televisore al plasma, un condizionatore e altri elettrodomestici da cucina.

Da alcuni ulteriori accertamenti, si sarebbe scoperto che la manomissione fungeva anche da alimentatore del dispositivo “salvavita” che i 2 arrestati avrebbero artatamente predisposto a propria garanzia e tutela, percependo tutto in forma gratuita e con un consumo ben superiore ai 3 kilowatt, per un ammontare stimato sui mille euro in meno di un anno, a fronte di bollette dall’importo irrisorio.

È così che per P.L.C. e M.M. sono scattati gli arresti domiciliari per furto aggravato e continuato. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere, rapina, estorsione, ricettazione, furto aggravato, fabbricazione e detenzione di materie esplodenti, evasione ed altro.

BrindisiOggi

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