Alla fine Marino mostra i documenti: “Sono pulito potete vedere, quella era una vecchia condanna con “non menzione”

BRINDISI- conferenza stampa marino brindisi 2Gli avversari politici lo chiamano bugiardo per non aver detto di quella condanna a 4 mesi per reati ambientali quando tutti gli chiedevano di presentare i certificati del suo status giudiziario. E di aver detto “sono pulito come la candeggina”.  Ma Nando Marino si difende carte alla mano e mostra quei certificati che sino ad oggi aveva detto di non voler consegnare a nessuno.

conferenza stampa marino brindisi 6Parla della condanna risalente al 2013 per le acque di autolavaggio della concessionaria di Taranto che venivano smaltite sulla pubblica via. “Ma era una condanna con non menzione quindi non è stata neanche iscritta- afferma Marino- è la mia stessa situazione ha riguardato anche le altre concessionarie che si trovavano sulla stessa via.”

 Subito dopo la conferenza stampa del Centro moderato ne convoca una di risposta. Ormai a quattro giorni dalla elezioni nulla si può lasciare al caso.

conferenza stampa marino brindisi 7Accanto a lui il suo amico avvocato Mazzara. Davanti a giornalisti e sostenitori mostra il certificato dei carichi pendenti, il certificato del casellario giudiziale del Tribunale e la certificazione dell’Agenzia delle Entrate. Dove non appare nulla salvo l’udienza di luglio per la querela per truffa per gli interni in pelle ad un’auto che ha venduto, della quale è responsabile perché amministratore dell’azienda.”Più volte- afferma- c’è stata la remissione di querela.”

La condanna per lo smaltimento delle acque non appare nei certificati richiesti dai privati perchè appunto nella sentenza si prevedeva la non menzione. Sarebbe apparsa solo se il certificato lo avessero chiesto gli enti pubblici.

“Lo sapeva la mia coalizione- spiega il candidato del centrosinistra- lo sapeva il presidente Emiliano. Io non ho nascosto nulla. Loro mi hanno detto di andare avanti. Era una situazione già chiarita di un reato poco importante, che aveva investito tutte le concessionarie che si trovavano in quella zona. La mia solo una responsabilità oggettiva, come legale rappresentate.”

L’avvocato Mazzara entra nel merito della vicenda, spiega che Marino era stato assolto in primo grado, poi la condanna in appello e successivamente il rigetto del ricorso in Cassazione. “Marino avrebbe potuto anche chiedere la cancellazione- dice  il legale- ormai c’erano anche i tempi tecnici, ma non lo ha fatto proprio per l’irrilevanza della questione.”

Poi il candidato affonda contro gli avversari: “Le loro cattiverie sono segno di debolezza- conclude- io almeno alle conferenza stampa ci metto la faccia. E mi chiedo se quelli che erano seduti a quel tavolo possono parlare di reati simili, o non abbiano da vergognarsi. E’un boomerang che gli si ritorcerà contro. Contro chi fa finta di confondere il confine tra una contravvenzione amministrativa e l’intreccio di corruttele e tangenti cui sono chiamati a rispondere. Il mio cartellino penale è cristallino. Non ho mentito a nessuno, lo attestano i certificati che fotografano una realtà incontestabile. Non permetterò a nessuno di macchiare la mia onorabilità e per questo sto valutando con l’avvocato le azioni civili e penali da intraprendere a tutela del mio buon nome.”
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Lu.Po.

 

 

 

 

1 Commento

  1. I candidati alla poltrona di sindaco devono essere giudicati non in funzione di certificati che nulla hanno a che fare con lincarico da ricoprire,ma in funzione delle capacita organizzative, manageriali e gestionali, fondamentali per quel ruolo. D’altronde mai fu chiesto alcun certificato agli allora candidati sindaco , Consales, Carluccio, Antonino o Marchionne e poi sappiamo come è andata a finire. I brindisini non si facciano influenzare da queste fesserie e scelghino,tra i due,quale ha più capacità di far rivivere una città ormai da troppo tempo ferma al palo.

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