INTERVENTO/ Gentile direttore, il rinnovato ciclico interesse per Forte a mare non mi ha stupito per niente. Nell’ultimo periodo, con cadenza annuale, il politico in cerca di notorietà, il tecnico risvegliatosi di soprassalto, l’ambientalista dell’ultima ora o il gruppo di cittadini indignati alla bisogna, riscoprono le sorti del più bel manufatto che la nostra città possieda.
E questo sarebbe anche positivo. Positivo se questo rinnovato interesse portasse con se approfondimento e studio e non soltanto slogan, passerelle e rimostranze generalizzate.
Approfondimento, studio e, naturalmente, proposte concrete da attuare in tempi relativamente brevi.
In questa ottica e con questo spirito credo di fare cosa utile alla comunità stabilendo sulla questione alcuni punti fermi su ciò che è stato fatto, su ciò che si sarebbe potuto fare e su quanto si potrebbe ancora fare:
1) il primo finanziamento pubblico relativo al Castello (opere esterne e interne) è stato ottenuto grazie all’inserimento della richiesta da parte dell’allora assessore Provinciale Marcello Rollo (Giunta Frugis) a far carico al POP ’94. Il finanziamento, per diverse miliardi di Lire è poi stato ottenuto nel 96/97;
2) Il secondo finanziamento è stato ottenuto nel 2000 su richiesta esplicita dell’allora consigliere regionale Marcello Rollo su fondi relativi al POR con assessore regionale Luciano Sardelli per l’opera a corno;
3) Nella stesura del PIS itinerario “Normanno – Svevo – Angioino” su richiesta dell’allora Assessore regionale Rollo fu inserito un ulteriore finanziamento di 1 milione di euro per la creazione di un museo del mare (ubicato nella parte alta del Castello) e l’obbligo da parte del Comune di Brindisi di poter svolgere le operazioni necessarie al Project financing al fine di verificare l’interesse di privati. Purtroppo quel milione stanziato nel PIS, dopo il 2005, è scomparso;
4) Nell’ultimo accordo quadro Stato/Regione (circa 130 milioni di euro) con il ministro Bray e Vendola, nessuno fra i nostri consiglieri regionali o rappresentanti nazionali ha creato le condizioni per inserire il castello fra i beni finanziati con il risultato di ottenere in tutta la provincia 1 milione di euro per Fasano;
5) Nell’ultimo stralcio ancora non definitivamente chiuso di altri 35 milioni di euro per la Puglia, come annunciato qualche giorno fa dal ministro Bray, nessuno dei nostri consiglieri regionali o rappresentanti nazionali ha richiesto l’inserimento del Castello fra i beni finanziabili.
Fin qui i fatti, che naturalmente possono essere difficilmente contestati o artefatti.
Il fatto che chi ha operato per il bene di Brindisi con fatti concreti sia attualmente mio amico di cordata e chi invece produca solamente chiacchiere vuote e sfilate inconcludenti militi in schieramenti politici opposti è, per me, una gradita coincidenza che nulla toglie alla veridicità di quanto appena esposto.
Senza alcuna voglia di fare polemica e con spirito propositivo, visto che dal 2005 con il governo Vendola, non arrivano finanziamenti inerenti al Castello, mi auguro che adesso due persone autorevoli quali il consigliere regionale Brigante, unico brindisino, e l’onorevole Mariano, che solamente qualche giorno fa è venuta casualmente a conoscenza dell’esistenza del Castello, grazie alla “Biciclettata” organizzata dai volontari, possano intervenire direttamente, chi a livello regionale con Vendola e chi a livello nazionale con il Ministro Bray, per far concludere positivamente per Brindisi la ripartizione dei 35 mln di euro residui rimasti per la Puglia e che stanno per essere assegnati. Se saranno in grado di ottenere i dovuti finanziamenti, non potrò far altro che complimentarmi con loro per il risultato raggiunto, come già fatto con chi ha ottenuto precedentemente dei finanziamenti per la città di Brindisi.
Giampiero Epifani
portavoce NCD.
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